COSE DELL’ALTRO MONDO

L’insostenibile peso della supremazia

Nella prima giornata del campionato Nfl solo 5 delle 14 squadre andate ai playoff un anno fa sono state capaci di vincere

14 settembre 2022
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E che non si venga a dire che nel campionato della National Football League vincono sempre gli stessi. I cicli ci sono e non si possono negare (Miami e Pittsburgh negli anni Settanta, San Francisco negli Ottanta, Dallas nei Novanta, New England dal 2000), ma per la concezione con la quale è stato pensato lo sport professionistico statunitense, l’equilibrio rappresenta un dogma, tant’è che mai una squadra ha vinto per tre volte consecutive il Super Bowl. Perciò, non è affatto scontato che chi è stato al vertice l’anno precedente, lo sia ancora in quello successivo. Certo, un solo turno di campionato non è sufficiente per trarre indicazioni definitive su ciò che potrà essere il prosieguo della stagione. Tuttavia, è significativo il fatto che delle 14 squadre qualificate per i playoff della stagione 2021 soltanto cinque siano riuscite a imporsi all’esordio di questo campionato: Buffalo, Tampa Bay, Kansas City, Pittsburgh e Philadelphia. Le altre sono tutte state sconfitte, in alcuni casi anche in modo clamoroso e inaspettato, di fronte ad avversari sulla carta molto meno quotati. È il caso di San Francisco, battuto 19-10 nell’acquitrino del Soldier Field di Chicago (lo stesso dove giocano i Fire di Shaqiri nella Mls). E scalpore ha destato pure il passo falso di Cincinnati, finalista lo scorso febbraio, superato 23-20 all’overtime da Pittsburgh, con cinque palle perse (quattro intercetti ai danni di Joe Burrow). E pensare che gli Steelers partivano, dopo il ritiro di Big Ben Röthlisberger, con l’incognita di un quarterback (Mitchell Trubisky) considerato poco più di un tappabuchi dopo aver fallito negli anni di Chicago. Tra le sconfitte pesanti, pure quella di Green Bay a Minnesota e quella di Denver a Seattle (con i Broncos che schieravano il grande ex Russell Wilson, mentre i Seahawks si sono dovuti affidare a Geno Smith, che l’ultima da titolare alla prima giornata l’aveva disputata nel 2014). Bene, invece, Buffalo che ha annientato i campioni in carica Los Angeles Rams, e Kansas City, netto vincitore contro Arizona. Nel complesso, delle 16 partite in programma, sette si sono concluse con uno scarto massimo di tre punti, mentre altre due sono rimaste sotto i sette punti (Indianapolis e Texans hanno chiuso in parità anche dopo l’overtime).

E come al solito, la prima giornata ha subito reclamato il suo tributo di infortuni. Alcuni dei quali piuttosto seri e suscettibili di cambiare i destini di qualche franchigia. Ad esempio Dallas, che si è vista privata del quarterback Dak Prescott, fuori circa otto settimane (metà stagione) per la frattura di un pollice. Altri infortuni di rilievo, quelli di T.J. Watt (Pittsburgh) pure lui fuori diverse settimane, Keenan Allen (Chargers) e Jamal Adams (Seattle). “Next Man Up”. seba

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