atletica

Settimo posto per la Svizzera nella 4x100 femminile

Nel frattempo ottenuta la qualifica per la 4x400 da parte di Lemmens, Niederberger, Fahr e Giger

(Keystone)
24 luglio 2022
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La staffetta 4x100 m femminile svizzera sognava una medaglia, ma ha mancato completamente la finale dei Mondiali di Eugene ieri sera (questa notte in Svizzera). Geraldine Frey, Mujinga Kambundji, Salomé Kora e Ajla Del Ponte si sono dovute accontentare di un deludente 7° posto, con un modesto tempo di 42"81.

La gara è stata vinta dagli Stati Uniti in 41"14, che hanno sorprendentemente preceduto le favoritissime giamaicane, seconde in 41"18. Sul terzo gradino del podio si sono invece issate le germaniche, con il tempo di 42"03. La gara maschile è andata al Canada (37"48), davanti agli Stati Uniti (37"55) e alla Gran Bretagna (37"83).

Per quanto riguarda la 4x400, invece, Silke Lemmens, Julia Niederberger, Annina Fahr e Yasmin Giger si sono assicurate l’ottavo e ultimo biglietto per la finale. La gara si disputerà alle 4.50 di domani (ora svizzera). Le atlete hanno ottenuto il quarto posto nella prima semifinale, vinta dalla statunitense Allyson Felix, con il tempo di 3’29’’11. Yasmin Giger ha strappato la qualificazione con 0’’14, il divario che separa la Svizzera dall’Ucraina in questa serie.

Questo piazzamento finale, dovuto anche alla squalifica degli olandesi, è una piacevole sorpresa. Il quartetto svizzero è rimasto a più di 3 secondi dal record svizzero (3’25’’90) stabilito da Lea Sprunger, Silke Lemmens, Rachel Pellaud e Yasmin Giger ai Giochi olimpici di Tokyo.

Grande delusione

Tornando alla 4x100 m, la Svizzera avrebbe dovuto battere il record svizzero stabilito nelle semifinali delle Olimpiadi di Tokyo (42’’05) per vincere la sua prima medaglia sulla scena internazionale. Un simile tempo era alla sua portata, come lo stesso quartetto aveva dimostrato a Stoccolma alla fine di giugno con un tempo di 42’13".

Se la qualità dei passaggi è stata l’elemento chiave della progressione di questa staffetta, Géraldine Frey, Mujinga Kambundji, Salomé Kora e Ajla Del Ponte tendono a peccare in questo ambito. L’ultimo passaggio è stato infatti ‘fatale’, in quanto Ajla Del Ponte ha dovuto rallentare per afferrare il testimone entro i limiti.

"Sia il rango che il tempo sono una delusione. Il primo passaggio di consegne è andato bene", consentendo a Mujinga Kambundji di correre in 9’’99. "Ma poi è andata sempre peggio", ha detto l’allenatore di questa staffetta, Adrien Rothenbühler.

Tre settimane per migliorare

Quarta agli Europei 2018 e poi soprattutto ai Mondiali 2019 (con Sarah Atcho per Géraldine Frey) e alle Olimpiadi 2021 (con Riccarda Dietsche), la 4x100 m femminile svizzera deve quindi digerire il suo primo vero fallimento. Avrà l’opportunità di rimettersi in carreggiata tra sole tre settimane, in occasione dei Campionati europei di Monaco di Baviera (15-21 agosto).

"Avremo l’opportunità di fare meglio a Monaco", ammette Adrien Rothenbühler. "Ma anche lì non sarà facile", avverte l’allenatore bernese. Qualsiasi risultato diverso dal podio in Germania sarà una delusione. La pressione sarà quindi ancora maggiore per gli svizzeri, la cui motivazione sarà certamente decuplicata. Soprattutto per Ajla Del Ponte, per la quale questi Campionati del mondo sono arrivati troppo in fretta dopo l’infortunio alla coscia subito a fine febbraio.

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