Motociclismo

Roby Rolfo completa il ‘puzzle’ delle grandi classiche

Da Philipp Island alla Malesia, e ora a Spa Francorchamps. Dove il luganese ha chiuso al terzo posto la 24 Ore valida per il Mondiale Endurance

In corsa con i migliori della categoria
9 luglio 2022
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Buona la prima per Roby Rolfo. Una ‘prima’ che ha regalato al luganese e ai suoi compagni di squadra del team Og Motorsport by Sarazin addirittura un brillante terzo posto nella categoria Superstock del Mondiale Endurance. In una 24 Ore che a tutti gli effetti per Rolfo rappresentava il debutto ufficiale sulla pista di Spa Francorchamps.

Con questa ‘tessera’, il... puzzle delle grandi classiche può dirsi completo per lui: «Effettivamente, benché frequenti i circuiti più importanti dall’ormai lontano 1994, questo era l’ultimo dei classici che ancora mancava all’appello (il Motomondiale ci ha fatto regolarmente scalo tra il 1949 e il 1990, fatta eccezione per il 1980, ndr) – sottolinea lo stesso Roby Rolfo –. Ovviamente non ho mai gareggiato sulle nuove piste che si sono affacciate sulla ribalta del Motomondiale negli ultimi anni, come in quelle nuove in Argentina e Indonesia, ma ho marcato presenta su tutte quelle che in assoluto hanno fatto la storia delle due-ruote, passando anche dall’Australia, a Phillip Island. Quando un paio d’anni fa s’era ventilata l’idea di reintrodurre nel calendario motociclistica, in tutta franchezza, non pensavo che l’avrei mai percorsa in sella a una moto: c’erano parecchi lavori per adattarla alle esigenze attuali di un campionato come il nostro, soprattutto dal profilo della sicurezza, ragion per cui la vedevo come una cosa assai remota. Invece ci sono riusciti, in tempi piuttosto brevi e così ho potuto finalmente completare il mio personale giro del mondo delle classiche. E adesso, dopo la 24 Ore di Spa, per me è un po’ come se il cerchio si fosse finalmente chiuso».


Prossima tappa il Bol d’Or

Tutt’altro che chiuso, per contro, è il discorso Mondiale, che mandando agli archivi l’appuntamento belga ha superato il suo giro di boa di metà campionato. La prossima tappa passa per Le Castellet, dove a settembre si disputerà il Bol d’Or, altra classica 24 Ore. «A cui ci presenteremo sullo slancio di questo piazzamento affatto scontato e arrivato in maniera un po’ rocambolesca, per giunta». Già, perché a poche ore dall’inizio della gara, Alex Plancassagne, uno dei ‘titolari’ del team di Roberto Rolfo, è stato costretto a dare forfait a seguito della lussazione di una spalla rimediata in una caduta nel corso del warm up. «Ciò ha costretto i responsabili del team a cercare in fretta e furia una soluzione di ripiego, trovandola in Alexandre Santos Domingues, pilota che disputa il campionato francese e praticamente alle prime armi in questo genere di competizioni. Questo imprevisto ha logicamente caricato di ulteriore pressione tanto me quanto l’altro mio compagno, il giapponese Cocoro Atsumi. A conti fatti anche Alexandre si è comunque rivelato un ottimo pilota, facendo la sua parte consentendoci in particolare di recuperare le energie nelle ore più dure della notte. Ecco perché, se consideriamo le premesse, questo terzo posto è come un trionfo!».


Il podio di Spa

Una conferma che il team, malgrado lo sfortunato esordio nella 24 Ore di Le Mans, ha tutte le carte in regola per battersi con le migliori squadre della categoria. «Già in Normandia stavamo facendo grandi cose, visto che fino a 4 ore dalla fine della gara eravamo in perfetta corsa per chiudere a ridosso del podio. Un piazzamento che ci è stato negato dall’improvvisa rottura del motore... Per essere un team relativamente alle prime armi in un campionato completo (in passato si è limitato a qualche presenza sporadica, ma mai con un campionato da cima a fondo) ce la siamo cavata egregiamente tanto nella prima quanto nella seconda uscita. Pure meglio di quanto era lecito attendersi. La scelta di lasciare la Ewc al termine della passata stagione, anche a seguito di acque un po’ agitate in seno al suo precedente team, si sta rivelando decisamente appagante, anche perché, sebbene alle prime armi, nella Superstock il podio è più accessibile».

Cosa prevede la marcia di avvicinamento al Bol d’Or? «A inizio settembre l’organizzazione del campionato ha previsto dei test sul circuito di Le Castellet, ma non credo che la nostra squadra vi parteciperà. Più che altro per evitare qualche spiacevole intoppo a pochi giorni dalla gara vera e propria. Ragion per cui andremo a provare la pista privatamente già ad agosto».

Con che ambizione vi presenterete sulla griglia di partenza di Le Castellet? «Il terzo posto di Spa è sì stato un risultato eccezionale, ma nemmeno irripetibile. A mio avviso possiamo anche sognare di ripeterci, migliorando qualche dettaglio, cominciando dalla nostra velocità in prova: a Spa abbiamo gestito molto bene la pioggia, girando tutti e tre molto forte, ma in prova non siamo stati eccezionali, cosa che ci ha costretti a partire un po’ in retrovia. In più, salvo colpi di scena, potremo nuovamente contare su Plancassagne, visto che a quell’appuntamento mancano ancora oltre due mesi».

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