BASKET

Massagno e Lugano, sconfitte che bruciano

La Spinelli si è fatta sorprendere sulla sirena dal Nyon, mentre i Tigers, apparsi in crescendo, hanno sfiorato il miracolo contro Ginevra

Weekend da zero punti per le due ticinesi. Dal mezzo miracolo del Lugano contro Ginevra, al mezzo miracolo del Nyon che ha inflitto la prima sconfitta alla Spinelli.

I Tigers hanno perso nell’ultimo giro d’orologio una sfida che era iniziata male, 2-13 al 3’ e poi raddrizzata man mano, prima con un 8-0 e poi punto a punto per il 14-19 alla fine del quarto. Nel secondo quarto il +8 dei ginevrini al 6’, 22-30, è stato recuperato dai bianconeri e messo in parità da Bracelli allo scadere a quota 32. Stesso canovaccio nel terzo quarto con i Tigers a subire le triple di Zekovic, ma finendo sul 46-48. Ultimo quarto con il recupero da -8, grazie a un parziale di 13-2, con il primo vantaggio sulla tripla di Stevanovic e un libero su 2 per Robertson: 60-57 al 7’. Ginevra risponde con 7 punti consecutivi, grazie a due palle perse banalmente: 60-64 a 27” dalla sirena. Humphrey da 3 ricuce a -1: altra palla persa da Stevanovic e fallo: dalla lunetta, a 18” dalla fine, Suggs mette un libero su due: 63-65. In panchina nessuno chiama il più evidente dei time out, e così Stevanovic va a (s)concludere: spadellata e fallo che Zekovic punisce con due liberi decisivi. Perdere contro una squadra che schiera quattro stranieri e 4 nazionali e costa due volte e mezzo ci può stare, ma contro dei Lions così sconclusionati e senza logica, era l’occasione buona per incamerare i due punti. Chiaro che sbagliare 10 tiri liberi pesa, 24/34, 3 Criswell e 6 Robertson, ma va considerato anche che i tre americani sono stati in campo 40 minuti ed è chiaro che fisicamente non ne avevano più: Robertson, 26 punti e 11 rimbalzi è stato dominante, peccato che Criswell, 2/8, 9 punti e 6 rimbalzi, e Humphrey, 3/11, 10 punti e 5 rimbalzi, non l’abbiano seguito nelle realizzazioni. Cafisi e Togninalli hanno dato i loro contributi, mentre Stevanovic, buona la sua difesa su Portannese e 6 rimbalzi, ha trovato la tripla dell’illusione che poi ha spento con alcune scelte sciagurate che, da esperto, non può più permettersi. Un Lugano comunque in crescendo e che certamente potrà fare una seconda parte di stagione di un certo valore. Deludente Ginevra perché non è possibile che, con un tale roster a disposizione, la squadra giochi tanto male e, quando non può mettere le mani addosso, è fragile in difesa.

La sconfitta della Spinelli ha qualche giustificazione: l’assenza dei fratelli Mladjan e l’espulsione di Nikolic, per due falli antisportivi, all’ottavo del primo quarto. Poi c’è la giornata no al tiro che può capitare a tutti: 27/67 non è una percentuale da Sam, con Kovac 4/14, Martino 2/12, Taylor 10/20, Se poi a segnare sono solo in 6 contro gli 8 del Nyon – comunque entrambe con 4 giocatori in doppia cifra – si spiega anche una sconfitta di 2 punti. Nyon ha tirato col 50%, 31/62, trovando la metà dei punti dentro l’area contro i 28 della Spinelli: chiaramente l’assenza di Nikolic è stata pagata a caro prezzo. Una Spinelli partita forte, 5-16 al 4’ e poi andata in calando: 24-20, 17-16, 17-16 e 20-24 i parziali nei quarti, a testimonianza di una battaglia punto a punto, ma sempre a rincorrere dal 7’ in poi. E quando si è in pochi, rincorrere consuma energie e conseguente lucidità. Finale in grande rimonta dal 70-62 al 34’, con 9 punti consecutivi di Williams, fino al 76 pari con Taylor a 18” dalla sirena: ci ha pensato Jaunin, e chi se no, a chiudere sulla sirena con un due punti letali.

«Quando le giornate sono storte, c’è poco da fare – il commento di Gubitosa –: abbiamo pagato l’espulsione di Nikolic, a mio giudizio eccessivo il secondo antisportivo, e con una coperta corta Nyon ha sfruttato le sue qualità».

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