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La festa la fa solo la Sam: per il Monthey non c’è speranza

Il Massagno passa in scioltezza, ma rischia di perdere Marko Mladjan. Scivolone delle Tigri contro lo Swiss Central

Subito spezzato l’equilibrio alle palestre di Nosedo (Ti-Press)

Che dire? Questa è la laconica domanda fatta a un laconico Nikolic a fine gara. Il coach dei Tigers sconsolato ci risponde: «Se non vinci contro questi avversari, quando vincerai?». Già, quando? Perché lo Swiss Central è una squadra che fa della modestia la sua forza: sa di non disporre di fenomeni, ma di giocatori capaci di fare bene il loro piccolo: Fuchs nei tiri da 3, 5,6 la sua statistica, Leemans, sgraziato come pochi nei movimenti ma efficace, 13 punti e 5 rimbalzi e 7 falli caricati sulle spalle dell’avversario di turno! Anderson in regia, capace di ritmi e scelte per lo più intelligenti, 18 punti e 7 assist, imitato nei punti da Phillips, 8/13 e Nana, 6/7 da 2, in faccia ai vari Richardson e Humphrey e 4 rimbalzi. Aggiungeteci qualche tripla dell’uno o dell’altro, 10/15 alla fine e i 96 punti sono fatti. Corri a prendermi, Lugano! E come? Facendo le belle statuine in difesa, 16 punti beccai in contropiede, 5 falli commessi di squadra in 20 minuti.

Queste le patetiche cifre dei bianconeri, e che non si prenda la scusa dei giovani. Loro, con i limiti di tecnica, fisico e inesperienza per lo meno corrono e cercano di difendere: il trio targato Usa per nulla o quasi. Paura dei falli? Ma per favore, la difesa non è solo menar botte e lo si è visto con i falli stupidi in attacco nel secondo tempo. Il fatto è che ognuno va per conto suo: all’immagine di Criswell, 10 punti a metà gara e 23 alla fine, 9 dei quali quando i lucernesi eran già sotto la doccia e vincenti. O Humphrey, 2 punti nell’ultimo quarto. Robertson ha fatto 8/9, bravo, ma il suo o i suoi avversari ne han messi 31. E allora? Sarebbe bene che i Tigers trovassero nella grinta la loro forza e nell’insieme un modo per arrivare a un traguardo. Al coach il compito di metterci una pezza; 85-96 il finale.

In casa Spinelli, a parte l’incognita dell’infortunio a M. Mladjan al 34’, distorsione della caviglia, si respira un’aria tranquilla. Il Monthey non poteva impensierire e così è stato. Entrata in materia soft e poi 6 punti alla prima pausa, 27-21. Nel secondo quarto, partenza sprint, 11-4 di parziale per il +13, 38-25, ribaltato da un 3-12 ospite, 41-37 al 7’. Poi, finalmente, la difesa è salita di tono, 12-1 prima del 53-40 alla pausa. Terzo quarto con il parziale che in 6 minuti sale a +22, 72-50 e +25 al 30’, 74-56. A cavallo dei quarti il 15-2 segna la fine definitiva: 87-56 al 3’ e poi via libera a tutti fino al 100-68 firmato Hüttenmoser e 103-70 alla sirena. Troppa Sam per un Monthey che potrà anche dare qualche soddisfazione ma ha necessità d’inserire il redivivo, da infortunio, Payne. Sam con cinque giocatori in doppia cifra, 9 palle perse a 20, 26 punti a 11 in contropiede, 38 punti a 16 dalla panchina. Avversari cercansi, per ora.

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