Basket

Non ci sono scusanti per chi gioca senza lottare

Sconcertante la prestazione dei Tigers contro il Nyon: sul piano tecnico, inutile avere tre lunghi se nessuno li sa servire

Una maglia verde e una scritta “Leos 83”, portata dai giocatori dei Tigers e del Nyon prima della gara: così il Lugano Basket ha salutato con un minuto di silenzio, come in precedenza avevano fatto a Riva e a Massagno, la scomparsa di Davide Leonelli. Un giovane che un tumore ha strappato alla famiglia e anche al basket, suo altro amore. «Era il capitano della U17 che ha vinto il titolo nazionale del giugno 2019 – ci dice, commosso, il coach Carlos Lopes –. Davide era un vero capitano, benvoluto e ascoltato dai compagni, sempre capace di dare motivazioni, impegno e fare da collante. Ha lottato per quel titolo prima che la malattia non gli concedesse più il campo, ma ha voluto esserci sino alla fine».

Avessero questo spirito anche i giocatori della prima squadra, forse parleremmo di un’altra gara, perché contro il Nyon si è visto un gruppo senza voglia di lottare. Se sei più debole, una delle poche risorse che hai sono il carattere e la mentalità di voler sgomitare a cominciare dalla difesa. Anche un gruppo di giovani e americani non di primo livello, non ha scusanti per giocare senza lottare. I Tigers hanno bisogno di una guardia o un play che sappia anche tirare, ed è inutile avere tre lunghi se nessuno li sa servire o se non hai una guardia che mette almeno punti e apre le difese: inoltre farebbe crescere anche i giovani perché avrebbero un esempio dal quale apprendere il ritmo, il timing dei passaggi e la regia difensiva. Tutte le squadre ne hanno almeno uno mentre il Lugano no e certamente continuerà a pagare dazio se non si correrà ai ripari.

La vittoria della Spinelli a Ginevra è maturata quando Kovac ha trovato la via del canestro nell’ultimo quarto. Con 5 su 7 ha scardinato la difesa dei Lions, dopo aver patito per tre quarti di gara, 0/5. Una Sam che non ha ancora gli automatismi che Gubitosa vorrebbe. Se il tuo miglior tiratore, con l’assenza di D. Mladjan e la volatilità del fratello Marko, va al tiro solo 11 volte, significa che gli schemi non sono ancora al top. Williams si è mostrato il migliore per intensità difensiva e per aver tenuto a galla i suoi dopo il scivolamento a -11. Questo anche perché in mezzo all’area sono stati concessi troppi contatti illegali ai Lions. Pare se ne siano accorti anche gli arbitri e nell’ultimo quarto hanno fischiato il dovuto. Con quattro falli in meno di due minuti, Ginevra ha dovuto cambiare atteggiamento e la Sam ha messo in luce le sue qualità. Considerate le assenze da una parte e dall’altra, risulta difficile una valutazione concreta delle forze in campo, quindi aspettiamo.

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