Ciclismo

Giro d'Italia: vince Dombrowski, De Marchi in maglia rosa

Lo statunitense (Uae) al primo successo in Europa; l'italiano (Israël Sn) toglie il primato in classifica al connazionale Ganna. Domani tappa per velocisti.

Joe Dombrowski (Uae), vincitore della quarta tappa del Giro d'Italia
(Keystone)
11 maggio 2021
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Lo statunitense Joe Dombrowski (Uae) ha vinto la quarta tappa del Giro d'Italia a Sestola, davanti all'italiano Alessandro de Marchi (Israël Sn) il quale è la nuova maglia rosa. Un gruppetto di favoriti, guidato dal colombiano Egan Bernal, ha chiuso la frazione di mezza montagna, corsa sotto la pioggia, con un distacco di poco più di un minuto e mezzo. Il britannico Simon Yates ha perso 11 secondi su Bernal, uno dei corridori più vivaci sul finale, insieme allo spagnolo Mikel Landa e al russo Aleksandr Vlasov. Il francese Romain Bardet e il belga Remco Evenepoel hanno pure perso lo stesso tempo di Yates, mentre l'australiano Jai Hindley (secondo del Giro 2020) ha ceduto 34 secondi rispetto a Bernal al termine dei 187 chilometri.

Per la vittoria di tappa, Dombrowski ha staccato De Marchi sui tratti più duri dell'ultima salita, a cinque chilometri dall'arrivo, e ha tagliato il traguardo con una dozzina di secondi di vantaggio sull'italiano, che faceva parte di una lunga fuga lanciata da 25 corridori una quarantina di chilometri dopo la partenza. Lo statunitense di 29 anni, passato al professionismo nel 2013 nella Sky, si è imposto per la prima volta in Europa. Il suo miglior risultato al giro era un dodicesimo posto nel 2019. 

De Marchi, 34 anni, indossa dal canto suo la maglia rosa per la prima volta in carriera, in cinque partecipazioni alla gara a tappe italiana. Il suo compatriota Filippo Ganna, leader fin dalla cronometro di apertura, ha lavorato per la sua squadra Ineos facendo a lungo l'andatura in testa al plotone, per poi rallentare gli ultimi 40 chilometri.

Domani la quinta tappa porterà i corridori da Modena a Cattolica, lungo un percorso praticamente in linea retta e senza alcuna asperità di 177 chilometri; terreno dunque ideale per i velocisti. 

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