Tiri liberi

Arbitri, auspichiamo sfide dirette in maniera corretta

Il metro di giudizio deve essere unanime, ne abbiamo abbastanza di partite influenzate da decisioni assurde

Aleksic (Ti-Press)
9 marzo 2021
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La sconfitta dell’Olympic, in casa contro il Neuchâtel, ha destato scalpore, visto e considerato come la squadra di Aleksic è una delle grandi favorite anche in questa stagione. La sfida ha comunque dimostrato un aspetto, e cioè che il metro arbitrale ha sempre il suo peso. Stessa cosa, ci riferiscono alcuni colleghi romandi, per il Ginevra che ha faticato sino alla fine per avere la meglio sul Boncourt. Le ragioni, secondo queste informazioni, sono legate a quanto viene o non viene tollerato sul campo, aspetto che noi avevamo già evidenziato a proposito della Nazionale. In altre parole, fuori dai nostri confini, il gioco sporco non viene tollerato, in particolare le spinte, le mani addosso e i blocchi in movimento, mentre in Elvezia questa tolleranza è molto ondivaga, sia come metro di alcuni nostri fischietti, sia nel contesto delle stesse gare.

L’ultimo esempio lo abbiamo avuto nei quarti nella sfida fra Spinelli e Olympic. Nel primo tempo all’Olympic era stato concesso molto, soprattutto le spinte, mentre la Sam ha subìto questa attitudine. Quando nel secondo tempo gli arbitri si sono finalmente decisi e fischiare questi comportamenti non regolamentari, ecco che la Sam ha rifatto superficie e ha perso di un nulla. Poi, dirà qualcuno, che ci sono stati anche altri fattori a fare la differenza: è vero, però gli arbitri stanno in campo per dare tutte le garanzie che il match si sviluppi sul piano della correttezza e ciò deve durare 40 minuti, non importa quale sia il risultato o, soprattutto, lo scarto fra le due squadre in campo. Il basket ha delle regole ed è giusto che vengano sempre applicate e che non siano condizionate dai divari fra le due contendenti, dagli umori dei grigi e dalle compensazioni per errori marchiani fatti. Un discorso che è sempre d’attualità e che forse qualcuno è anche stufo di leggere, ma capire come vanno le cose è pur sempre un aiuto, a volte anche una giustificazione, per certi risultati.

Sabato ci saranno le Final Four di quella che è diventata la Swissbasketball Cup, nel deserto di Montreux. In questa sfida fra le top quattro del campionato ci saranno anche i top arbitri. Il passato ci ha insegnato come non poche sfide si siano decise per decisioni arbitrali assurde. Avrei un campionario da illustrare. Quello che ci piacerebbe vedere è che i risultati escano da sfide dirette in maniera corretta, in cui i metri arbitrali siano il più possibile simili e il basket possa esprimersi su buoni livelli fisici e tecnici, Che non siano le spinte e le trattenute a farla da padrone, insomma. Né vorremmo vedere i continui falli tecnici assegnati a panchine o a giocatori, solo perché questi alzano un sopraciglio o si mettono le mani nei capelli davanti a decisioni ritenute sconcertanti. Un sano dialogo non è compiacimento o remissione, bnesì un aiuto a tutti a stare in campo con grande serenità. E se poi qualche giocatore la smettesse di lamentarsi dal primo minuto in poi, anche questo sarebbe un aiuto nei confronti del trio arbitrale che, davanti a continue quanto opinabili lamentele, alla fine non possono esimersi dal sanzionare in un modo piuttosto che in un altro i giocatori stessi.

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