CICLISMO

La pandemia non intacca le finanze di Swiss Cycling

L'assemblea dei delegati certifica la chiusura in pareggio dei conti. Dal profilo sportivo i Mondiali di Imola quale fiore all'occhiello

(Marc Hirschi sul podio ai Mondiali di Imola)
5 marzo 2021
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Malgrado un anno difficile a causa della pandemia, Swiss Cycling ha chiuso i conti 2020 senza deficit. La conferma è giunta nel corso dell'assemblea dei delegati, svoltasi ovviamente in teleconferenza. Dal punto di vista finanziario, le misure di aiuto allo sport hanno permesso di evitare una perdita, ha spiegato Patrick Hunger, co-presidente della federazione elvetica.

Dal punto di vista sportivo, i campionati del mondo di Imola hanno rappresentato il punto più alto della stagione. La delegazione di Swiss Cycling è stata rappresentata sul podio in tre delle quattro gare in programma. Soltanto l'Olanda ha fatto meglio. D'altro canto, è stata grande la delusione per la forzata rinuncia all'organizazione dei Mondiali a Aigle e Martigny, rinuncia dovuta alla pandemia di Covid-19. Ciò nonostante, Swiss Cycling intende continuare a sostenere l'organizzazione di grandi eventi: così, nel 2025, un anno dopo i Mondiali su strada di Zurigo, la Svizzera ospiterà la rassegna iridata della mountain bike, la prima che congloberà tutte le discipline del rampichino: cross-country (a Crans-Monatana), downhill (Dents du Midi), E-bike (Gränichen), enduro (Leukerbad), maratona (Verbier e Val d'Anniviers), pump-track (Monthey) e short-track (Zermatt).

L'economista Marisa reich e il consigliere nazionale Fabien Fivaz sono stati eletti in seno al comitato direttivo. La zughese e il neocastellano rimpiazzano Grégory Devaud, ritiratosi nel 2020, e Mike Hürlimann che ha annunciato la sua partenza proprio in occasione dell'assemblea dei delegati.

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