Tiri liberi

A Nyon la metamorfosi di Minnie. Ma servono ancora verifiche

Il giocatore del Lugano Tigers è un altro rispetto al giocatore che aveva collezionato solo figure barbine finendo in odore di taglio

A volte si svegliano. Per settimane e settimane vedi un giocatore vagare per il campo, inconcludente, fuori dal gioco, poco reattivo malgrado il 2m06 d’altezza, incapace di tirare più di quattro volte in venti minuti. E poi la svolta, non in una partita ma in due: stiamo parlando di Minnie, l’oggetto sconosciuto dei Tigers che, nelle prime cinque gare aveva collezionato solo figure barbine: al punto che contro il Monthey, dicasi il Monthey e non il Real Madrid, Cabibbo l’aveva lasciato in campo solo tre minuti, preferendogli tutti i giovani, da Togninalli a Kovac a Mina.

La svolta c’è stata a Nyon con 14 punti, bissati poi con 25 a Boncourt, top scorer della gara. Inoltre rimbalzi, difesa e stoppate, aiuto ai compagni. Una metamorfosi che può essere legata al fatto di essere un rookie, forse anche il frutto di avversarie di media e bassa levatura: ma non va dimenticato che il Boncourt ha fatto soffrire sino all’ultimo anche Ginevra e quindi è una squadra di pari livello dei bianconeri. Ora si tratterà di capire quali siano le sue reali potenzialità al cospetto di squadre più toste. Sino a 15 giorni fa, Minnie aveva praticamente in tasca il biglietto d’aereo per tornarsene da dove era arrivato. Ora, complice anche i tentennamenti sul mercato, legati alla pandemia ma non solo, si tratterà di capire che intenzioni hanno i dirigenti e il coach. Il Lugano ha ancora due gare da disputare, poi l’appuntamento è per il 12 gennaio: il 12 dicembre è ospite degli Starwings, il 19 ospita Ginevra. Il tempo per le verifiche non manca e logicamente il club vuole capire in che direzione andare e quanta moneta rimane nel portafoglio, e non è l’ultima ratio. Anzi. In aggiunta va detto che anche la recuperata forma di Aw è un altro fattore importante, e lo si è visto in assenza di Nikolic e va sottolineata la splendida forma si Steinmann che, recuperata la condizione, viaggia a livelli notevoli.

Infine alcune considerazioni sulla situazione attuale del campionato: Massagno, dopo il recupero contro Ginevra, sarà alla sesta partita, Lugano e Basilea sono a quota 8, le altre a 7. Le differenze possono anche sembrare minime ma Massagno avrà sabato l’Olympic, prima di ritorno, poi Monthey e Nyon da recuperare, l’ultima il 2 gennaio. In queste situazioni molto volubili non è facile programmare: puoi trovarti a giocare quattro gare in dieci giorni, o nessuna per quattro settimane, con tutto quel che ne consegue sia sul piano del ritmo di gara, sia sulla condizione mentale. Allenarsi per un obiettivo ravvicinato è un conto. Altra cosa è farlo con più di quindici giorni per scendere in campo, non sapendo magari nemmeno con chi e contro chi. L’augurio è che dopo il 2 gennaio tutte le squadre siano sulla stessa linea e si possa finalmente giocare con continuità.

 

 

 

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