Atletica

La piccola Kambundji sta (già) diventando grande

Per gli addetti ai lavori la 18enne Ditaji, fresca del titolo svizzero sui 100 m ostacoli, ha il potenziale per andare persino più veloce della sorella Mujinga

19 settembre 2020
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La sorella maggiore Mujinga (28 anni) corre veloce, velocissimo. Ma lei, Ditaji (18), a quanto pare potrebbe andare ancora più forte. Anche se sulla sua strada ha molti più "ostacoli". È infatti sui 100 m h che martedì sera durante il Galà dei Castelli di Bellinzona la più piccola delle quattro sorelle Kambundji (Kaluanda e Muswama le altre due, anche loro sportive, seppur meno performanti) ha fatto il suo debutto sulla scena internazionale, cogliendo un buon quinto posto ma soprattutto iniziando a prendere le misure di un mondo che potrebbe presto vederla tra le grandi protagoniste.

«Era la mia prima gara tra gli attivi, oltretutto con così tanti atleti internazionali, e devo dire che è stato davvero bello, un'esperienza molto speciale – ci racconta la bernese da parte di mamma e congolese da quella del papà, fresca campionessa svizzera dei 100 h –. Ed è proprio con l'idea di iniziare a muovere i primi passi tra i grandi e accumulare esperienza che mi sono presentata a Bellinzona, senza guardare troppo al risultato, del quale però sono molto soddisfatta visto che ho ottenuto uno dei miei migliori tempi (13"36, ndr). Un po' più lento di quello corso nel weekend a Basilea (13"07, suo nuovo primato personale, ndr), ma calcolando che come detto era la prima volta che mi confrontavo con avversari di questo livello e un contesto simile, posso essere contenta della mia prestazione».

Provare a seguire le orme della sprinter rossocrociata più veloce di sempre (Mujinga detiene i record elvetici sui 60, 100 e 200 m, nonché nella staffetta 4x100 m insieme anche alla ticinese Ajla Del Ponte) e sentirsi dire di essere potenzialmente ancora più forte, parrebbe un peso difficile da sopportare per una diciottenne. Ma per "Didi" non sembra essere così... «Potrò correre anche più veloce, ma rimarrò sempre la piccola Kambundji e questo mi piace. Essere la sorellina di Mujinga non mi pesa, tra noi – ma come anche con tutte le altre sorelle – abbiamo un legame molto forte che evidentemente va ben oltre lo sport. Prima di tutto siamo sorelle, poi sportive. E così come mi confronto sempre con le mie sorelle per le decisioni importanti che riguardano la mia vita, anche nello sport ho la fortuna di poter contare su di loro. Mujinga è un esempio per me, posso imparare tanto da lei ed è sempre pronta a darmi consigli utili. Certo, la gente conosce il mio nome perché conosce lei e forse per questo nei miei confronti le aspettative sono alte, ma questo non mi mette pressione e non mi pesa per niente, anzi è motivo di orgoglio».

Oltretutto come detto se la sorella si dedica allo sprint puro (oltre agli innumerevoli titoli svizzeri nei 100 e 200 m piani, in bacheca ha già un bronzo europeo nei 100 e uno mondiale nei 200), lei ha preso una direzione differente puntando sugli ostacoli... «Fino allo scorso anno praticavo anche l'eptathlon, ma era arrivato il momento di prendere una direzione precisa e ho scelto di seguire la strada dei 100 ostacoli, la mia disciplina preferita. Questa è quindi la prima stagione nella quale mi dedico unicamente agli ostacoli e devo dire che sta andando molto bene, la progressione è stata continua e non vedo già l'ora di affrontare la prossima annata, nella quale spero di poter migliorare ancora i miei tempi».

E magari, un giorno nemmeno troppo lontano, ritrovarsi al posto della sorellona a ricevere una medaglia internazionale... «Sono ancora giovane, ho tempo, ma è un sogno che spero di realizzare».

La sorellona: 'Sono fiera di lei, spero possa andare lontano'

Abituata a essere lei sotto i riflettori, Mujinga Kambundji martedì sera si è "limitata" a ricevere la medaglia di bronzo dei 60 m degli Europei indoor corsi nel 2016 a Belgrado, assegnatale retroattivamente dopo la squalifica per doping dell'ucraina Povch. Per il resto la 28enne – che, sofferente a una coscia, ha deciso di interrompere anzitempo la stagione per non mettere a rischio la prossima annata olimpica –, si è goduta da madrina la manifestazione bellinzonese e da sorellona la gara di Ditaji... «Sono molto, molto fiera di lei. A 18 anni si è già laureata campionessa svizzera con un gran tempo e anche a Bellinzona si è ben comportata in quello che per lei era il primo meeting a livello internazionale. E la cosa più importante è che ha ancora ampi margini di crescita, deve solo continuare a lavorare bene come sta facendo».

Un percorso quello della piccola Kambundji nel quale ha inevitabilmente un ruolo anche la campionessa affermata, anche se lei stessa ammette di voler lasciare "spazio" alla sorella... «Per lei ci sono sempre, la sostengo e le do il mio parere ogniqualvolta è lei a chiedermelo, ma di base provo a non darle troppi consigli o a dirle cosa e come deve fare. Ha dieci anni in meno di me ed è giusto che segua il suo percorso, anche perché oltre alle qualità fisiche ha anche la testa per farlo nel migliore dei modi».

E se un giorno dovesse correre più veloce della stessa Mujinga? «Lo spero! Io dallo sport ho ricevuto così tanto, ho avuto la fortuna di aver già vissuto esperienze uniche e bellissime e sarei felicissima se potesse viverle anche lei».

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