Unihockey

I valori del Tiuh: dedizione, impegno e attaccamento

Sabato 12 settembre alle 18 scatta con il derby contro il Verbano la stagione di Lega nazionale B del Ticino Unihockey. Il presidente Dalessi: ‘Struttura di qualità’

4 settembre 2020
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La connotazione è sempre più 'verde' e ticinese, lo si evince scorrendo la rosa della prima squadra del Ticino Unihockey, noto anche come Tiuh, che si appresta ad affrontare la decima stagione consecutiva in Lega nazionale B. Lo spirito è quello descritto molto bene dal presidente Massimo Dalessi e dal commissario tecnico Tiziano Gianini, riassumibile con la volontà di essere un club, forte, solido, riconosciuto e apprezzato a livello nazionale per come lavora e per come si pone, nel dialogo e nello scambio con gli altri sodalizi. «Un club formatore - puntualizza l'ex bandiera dell'Hcap - che punta sulla crescita dei giovani e dei giovanissimi del settore giovanile affinché, quale obiettivo sportivo finale, possano avere la promozione in prima squadra. Un lavoro svolto con diligenza sin dalle categorie dei più piccoli che si fonda naturalmente sulle qualità tecniche dei giocatori, ma anche su valori quali la dedizione, l'impegno che non deve mai venire meno e l'attaccamento alla maglia, una caratteristica che nello sport di oggi io vorrei sempre di più vedere nei nostri ragazzi».

Staff qualificato

Per garantire ai circa 150 giocatori di tutte le categorie professionalità e un'organizzazione inappuntabile, serve una struttura che il presidente Dalessi con orgoglio definisce «di qualità, nella quale chiunque abbia un incarico si sente coinvolto e partecipe. Lo staff è numeroso e qualificato, basti pensare che riusciamo a mettere a disposizione di ogni squadra ben tre persone, attive in ambito tecnico e organizzativo. Con un attaccamento alla causa notevole e condiviso da tutti. In questi mesi le difficoltà non sono mancate. A partire dalle incognite per la palestra dell'Arti&Mestieri, il cui utilizzo è rimasto incerto fino a pochi giorni fa, per arrivare al budget, forzatamente rivisto al ribasso a causa della pandemia». Il presente è ricco di incognite, nel futuro c'è il sogno di spazi più confacenti a una pratica sportiva che appassiona molte persone coinvolge moltissime famiglie. Il sogno di una soluzione logistica definitiva che possa sopperire alle attuali carenze infrastrutturali che complicano non poco il compito di chi però non si perde d'animo e continua a garantire l'impegno e la passione di sempre.

Volti noti e rimescolamento

Le carte dello staff tecnico sono state un tantino rimescolate, pur nella continuità garantita da allenatori e assistenti rodati, parte integrante da molte stagioni dei meccanismi del Tiuh: Michel Masa dopo anni passati a fare da spalla a Luca Tomatis alla guida della prima squadra, fungerà da assistente di Marco Bertocchi, neo tecnico della Under 21, la cui vecchia mansione di direttore sportivo è stata assorbita da una commissione tecnica della quale fanno parte lo stesso Masa, Tiziano Gianini e il citato Tomatis. Il cui vice in Lnb sarà Michele Pancera (il suo è un gradito ritorno). Movimenti «finalizzati - spiega Gianini - anche al potenziamento tecnico sul quale impostiamo il nostro lavoro quotidiano grazie alle competenze di Luca Tomatis e al coinvolgimento dei due stranieri della prima squadra, Juha Rautiainen e Iilo Kinnunen».

Linea verde, due soli stranieri per scelta

Rosa giovanissima, due soli stranieri, un nuovo capitano (Demis Monighetti), un obiettivo sportivo di un certo peso: ecco gli ingredienti della stagione - come detto, la decima di fila in Lnb - della prima squadra del Ticino Unihockey. La linea verde, adottata per scelta e non per forza, negli anni si sta rivelando pagante. Stagione dopo stagione il progetto tecnico si è consolidato, i risultati sono sempre stati più importanti (due semifinali playoff filate), il numero dei giocatori stranieri è andato diminuendo. Il lavoro svolto alla base, sui ragazzi del settore giovanile, tanti dei quali hanno già avuto il piacere di debuttare tra i "grandi" (altri lo faranno presto), sta dando frutti importanti, in un gruppo dall'età media molto bassa, unito e coeso, di matrice nostrana, coltivato e plasmato in casa. Un gruppo di cui andare particolarmente orgogliosi. «Il passaggio di Masa alla U21 - interviene coach  Tomatis - ci avvicina ancor di più al settore giovanile, al quale possiamo attingere da anni con continuità. La scelta di puntare su due soli stranieri non è frutto della pandemia o di un budget ridotto. Risponde a una strategia precisa studiata con staff tecnico, comitato e con gli stessi giocatori. Finalmente possiamo contare su un gruppo ticinese molto solido, in grado di reggere molto bene il confronto, con il quale ci lanciamo in questa nuova avventura. Questa squadra sa disimpegnarsi bene. Gli stranieri fungono da supporto al gruppo, grazie alle rispettive caratteristiche di giocatori di primo livello: hanno carisma, intelligenza, competenze tecniche notevoli. Sono entrambi degli esempi per i compagni, non posso che tesserne le lodi». Quanto all'obiettivo sportivo, Tomatis indica «i playoff, una volta raggiunti i quali non ci fermeremo: dopo aver raggiunto due volte la semifinale, saremo pronti a toglierci qualche altra bella soddisfazione».

La fascia di capitano è passata al braccio del 23enne Demis Monighetti. «Una scelta di cuore - spiega Tomatis - perché Demis per me incarna il capitano perfetto: cuore, impegno e tanta qualità. La squadra ha sposato con entusiasmo questa scelta». «Ormai faccio parte di questo gruppo da 6/7 anni - spiega Demis -. Mi sento di poter aiutare i giovani a integrarsi, a superare timori e iniziali titubanze».

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