MOUNTAIN BIKE

Quel sogno a cinque cerchi

Filippo Colombo sta preparando in Sudafrica la prima stagione tra gli élite che culminerà con i Giochi di Tokyo

14 febbraio 2020
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A Stellenbosch, in Sudafrica, la colonnina di mercurio sale fino a segnare i 35°. Da quelle parti l’estate australe picchia forte, ma per chi fa della mountain bike la propria passione, pochi altri luoghi sono paragonabili alla cittadina del distretto di Cape Winelands. Ne sa qualcosa Filippo Colombo che per il terzo anno sta svolgendo un campo d’allenamento nella regione di Città del Capo... «È un vero paradiso per la Mtb. Sono stati costruiti moltissimi percorsi con le caratteristiche più svariate: dossi, salti, paraboliche e tutte le tipologie di difficoltà che si possono incontrare in una gara. In queste settimane la regione è diventata un covo di biker».

Per Filippo Colombo quella alle porte sarà una stagione importante: la prima nella categoria élite, dopo aver chiuso l’avventura negli U23 con la medaglia d’argento ai Mondiali in Canada... «Il primo obiettivo è di accumulare esperienza, cercando nel contempo di colmare quel gap fisico che, inevitabilmente, con il passaggio tra i “grandi” si farà sen­tire».

Lo scorso anno il biker cresciuto nel Vc Monte Tamaro aveva disputato molte gare con gli élite, ma le prove di Cdm le aveva sempre corse nella sua categoria di riferimento... «Mi è senza dubbio servito per essere maggiormente performante in Coppa del mondo, ma quest’anno le difficoltà proporranno un ulteriore step. D’altra parte, sono fermamente convinto che solo gareggiando con i più forti si possa migliorare. Nelle prime gare dovrò cercare di difendermi, ma spero di adattarmi il più in fretta possibile».

Anche perché questo è un anno di Mondiali, ma soprattutto di Olimpiadi. E Tokyo potrebbe rappresentare un obiettivo da perseguire... «Più che un obiettivo lo definirei un sogno. Occorre essere realisti ed ammettere che oggettivamente si tratta di un’impresa al limite dell’impossibile. Ma per il momento non sono ancora stato escluso e, quindi, la matematica rimane dalla mia parte. Sono ambizioso e farò di tutto per potermi giocare le carte a disposizione».

Per la trasferta in Giappone la Svizzera avrà a disposizione tre posti. Due sono già stati assegnati al campione in carica Nino Schurter e a Mathias Flückiger. Rimane un solo biglietto e Colombo dovrà superarsi già nella prima prova di Cdm, il 24 maggio a Nove Mesto, nella Repubblica Ceca, quando sarà chiamato a centrare un top-6, davanti a tutti gli svizzeri (Schurter e Flückiger esclusi).

Al di là del sogno olimpico, la stagione propone pure altri possibili obiettivi: gli Europei a Graaz (Austria), la partecipazione ai Mondiali di Albstadt (Germania) con un piazzamento tra i migliori 15, senza dimenticare la Cdm che la scorsa stagione aveva chiuso al secondo posto tra gli U23 e che quest’anno vorrebbe portare a termine con una classifica finale da top-15.

Filippo Colombo rientrerà martedì da Stellenbosch, dove con il suo team in questi 15 giorni ha lavorato molto sia dal profilo fisico (25 ore di allenamento a settimana), sia per quanto riguarda i test sulla componentistica del suo mezzo meccanico, necessari per trovare il giusto assetto-gara. L’esordio stagionale è previsto in Spagna: a Banyolès (Catalogna) il 22 febbraio e a Chelva (Comunità valenciana) il 1° marzo. Il 22 dello stesso mese ci sarà l’appuntamento con il Tamaro Trophy... «Ovviamente sarò presente. Devo dire che la squadra è venuta incontro al mio desiderio di prendere parte alla gara di casa e per l’occasione sarà al via al gran completo». Sarà quella la prima occasione per vedere all’opera un Filippo Colombo finalmente “adulto” competere con l’élite del cross-country mondiale. E portare in giro con onore il titolo di miglior sportivo ticinese.

Squadra nuova, maggiore stabilità

Il cambio di categoria non rappresenta l’unica novità stagionale per Filippo Colombo. Il ticinese, infatti, vestirà quest’anno una nuova maglia, quella del Team Absolute Absalon-Bmc, guidato da una delle due leggende del cross-country, il due volte campione olimpico Julien Absalon (l’altro, ovviamente, è Nino Schurter)... «Il contratto con la Bmc Factory Team era in scadenza – ­afferma Filippo Colombo – e cercavo qualcosa che mi garantisse una certa sicurezza su più anni, in modo da poter crescere senza stress. La Bmc, però, era disposta a farmi un contratto per una sola stagione, per cui ho deciso di guardarmi attorno per capire se vi fossero altre possibilità. Tra le offerte ricevute, quella del team di Absalon è stata la più allettante. Ammetto che ha giocato un ruolo la possibilità di lavorare all’interno di una squadra diretta da un campione quale Julien Absalon. Ho trovato un gruppo strutturato molto bene e che, particolare non trascurabile, utilizza le Bmc, biciclette alle quali sono già abituato. Spero che il poter lavorare a contatto con l’ex campione francese possa permettermi di imparare ancora molto. D’altra parte, è stato il re di questa disciplina, per cui avrà tante cose da insegnarmi».

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