Parkour

Salti che lasciano a bocca aperta e che puntano alle Olimpiadi

La strada verso i Giochi del parkour, specialità della ginnastica 'esplosa' sui social e molto in voga fra i giovanissimi, è ancora lunga.

13 ottobre 2019
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Da Matera a Parigi, passando per Tokyo. La strada verso le Olimpiadi del parkour, specialità della ginnastica 'esplosa' sui social e molto in voga fra i giovanissimi, è ancora lunga, ma chi la pratica non molla. Nel frattempo salta da un muro e da un tetto all'altro, con evoluzioni spettacolari che lasciano a bocca aperta. Quasi a voler dimostrare che sì, in effetti, certe performance meritano di far parte dei Giochi, anche se sembra difficile che il parkour possa essere 'sport dimostrativo' tra meno di un anno in Giappone.

Si punta tutto su Parigi 2024, probabile anno della svolta in cui anche altre novità assolute come la break dance dovrebbero ritrovarsi a pieno titolo alle Olimpiadi. Servono, ritiene il Cio, a catturare l'attenzione del mondo giovanile, e lo ha capito anche la federazione internazionale della ginnastica, che dopo aver ammesso ufficialmente il parkour sta spingendo molto per l'introdurlo ai Giochi. Le specialità sono due: "obstacle course sprint" cioè una gara contro il cronometro; "obstacle course freestyle", una competizione con giuria. Il parkour si può svolgere in contesti urbani o naturali, con diverse tipologie di percorsi, come quelli dello scorso fine settimana a Matera, affascinante campo di gara con novemila anni di storia, sul quale i funamboli che saltano da una ringhiera a un tetto o un muretto si sono sfidati nel 'Red Bull Art of Motion', appuntamento classico di questa disciplina che quest'anno si è trasferito da Santorini alla capitale europea della cultura. Il successo è stato enorme, con tetti e balconi di Matera pieni ai limiti della capienza e le forze dell'ordine impegnate a limitare pericolosi fenomeni di emulazione da parte di qualcuno dei tanti giovanissimi che hanno affollato i Sassi e che, saltando e provando i vari 'trick', hanno rischiato di farsi male seriamente, non essendo allenati a dovere.

La gara targata Red Bull ha invece messo a dura prova i migliori atleti della scena internazionale del parkour, che si sono cimentati in balzi di vario tipo che hanno fatto schizzare l'entusiasmo alle stelle. Al termine le valutazioni dei giudici (tutti ex praticanti) hanno premiato il marocchino Didi Alaoui con il punteggio di 428, seguito dall'inglese Ed Scott (421) e dal greco Dimitris Kyrsanidis (413), detto 'DK'. Fuori dai primi posti il campione italiano Fausto Vicari, ventenne siciliano di Mascalucia che pratica il parkour da quando aveva 12 anni ed è uno di quelli, con 'DK', che maggiormente sognano le Olimpiadi.

Fra le donne primo posto per l'americana Sydney Olson, perfetto mix di energia ed eleganza, seconda la russa Aleksandra Shevchenko e terza la tedesca Silke Sollfrank. Quasi tutti questi ragazzi arrivano a guadagnare, grazie soprattutto agli sponsor, fra i 45mila e i 50mila euro all'anno. "Ma l'importante - spiega Vicari, che dopo aver finito il liceo artistico ora vuole iscriversi a Scienze Motorie -, non sono i soldi ma ciò che significa questa disciplina: insegna a superare gli ostacoli fisici e psicologici e per questo dà tanta sicurezza. E' come se in aria facessi dei 'disegni'. Io ho cominciato guardando dei video su Youtube, e adesso sono un di quelli che fanno quei balzi. Così ogni giorno conosco meglio i limiti del mio corpo e scopro me stesso. Non ho un tecnico che mi dica su quali muscoli lavorare, mi alleno da solo e spero di andare avanti fino a Parigi, perché meritiamo le Olimpiadi". A vederlo saltare, lui e gli altri, lo pensano in tanti e Matera, che già di suo fa rimanere a bocca aperta, si è scoperta ancora più bella.

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