Atletica

Sarà anche di legno, ma luccica come oro

Ajla Del Ponte e compagne ai piedi del podio nella 4x100 m ai Mondiali ma felici per la loro ‘miglior gara di sempre’, valsa il nuovo primato nazionale

6 ottobre 2019
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Si può essere felici per un quarto posto a soli 8 centesimi dal podio mondiale? Evidentemente sì se rappresenti la piccola Svizzera a una rassegna iridata di uno sport poco “elvetico” come l’atletica (in particolare le discipline veloci) e sai di aver del tuo meglio, tanto da aver migliorato il record nazionale di ben 0”11. «Siamo la quarta squadra al mondo a un niente dagli Stati Uniti, è semplicemente incredibile – le parole della ticinese Ajla Del Ponte, prima frazionista, dopo aver chiuso in 42”18 assieme a Sarah Atcho, Mujinga Kambundji e Salomé Kora ai piedi del podio la staffetta 4x100 m di Doha, dominata dalla Giamaica (41”44) davanti a Gran Bretagna (41”85) e Usa (42”10) –. Ho dato davvero tutto, non avevo più energie subito dopo la corsa e penso che mi ci vorrà almeno una settimana per recuperare. Sentivamo di essere pronte per un grande risultato, c’era un’ottima energia tra di noi e questo anche perché abbiamo la fortuna di poter lavorare assieme durante tutto l’anno. Ora dobbiamo prendere tutto quello che abbiamo imparato qui, lavorare e diventare ancora più veloci. E Tokyo sarà semplicemente fantastico».
Già, le Olimpiadi del prossimo anno per le quali le rossocrociate si sono qualificate accedendo all’ultimo atto in Qatar e in vista delle quali, a questo punto, è lecito sognare... «C’è più gioia che delusione – ha assicurato la Kambundji, bronzo nei 200 m e scattata come terza frazionista –. È una grande cosa aver disputato la nostra miglior prova con i migliori passaggi di testimone nella gara più importante. Siamo sempre vicine al podio (due volte quarte agli Europei e quinte due anni fa ai Mondiali di Londra, ndr), prima o poi avremo quel briciolo di fortuna in più per ottenere una medaglia».

Decisamente meno bene, com’era preventivabile, è andata alla staffetta 4x400 m, nella quale una buona prima frazione di Lea Spunger (seguita da Fanette Humair, Rachel Pellaud e Yasmin Giger) non è bastata a evitare l’ultimo posto in batteria in 3’30”63. Buono per contro il 9° posto nella maratona notturna ottenuto dal ginevrino Tadesse Abraham, che ha chiuso a 1’18” dall’etiope Lelisa Desisa.

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