NUOTO

Per Villa la strada è quella giusta

Parla l'ex campione italiano, ora allenatore alla Turrita Nuoto: 'In Ticino ho trovato tecnici preparati e motivati, e giovani con buone qualità'

23 luglio 2019
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Settanta medaglie, tra le quali trentadue d’oro, sinonimo di titoli di campione nazionale giovanile. Lugano Nuoto e Turrita Nuoto sul podio del medagliere nazionale, al secondo e terzo rango, dietro soltanto alla corazzata Uster Wallisellen, con la Nuoto Sport Locarno ben piazzata in settima posizione. Podio anche per la Lugano Nuoto, terza nella classifica a punti. Ben messe anche Turrita Nuoto, Mendrisiotto Nuoto e A-Club Savosa, senza titoli ma con tantissimi piazzamenti sul podio.
Basilea terra di conquista, per le società ticinesi ai Campionati svizzeri giovanili, evento che ha chiuso la stagione agonistica del nuoto. Il bilancio, sponda rossoblù, è dunque estremamente positivo. Lo giudica così anche Paolo Villa, per anni (tra il 2003 e il 2007) tra i migliori delfinisti italiani, dieci volte campione nazionale assoluto tanto in vasca lunga quanto in vasca corta, più volte nazionale azzurro, semifinalista agli Europei nel 2004 nei 200 delfino. Villa, ex allenatore delle squadre giovanili del team Insubrika e responsabile delle attività sportive della Scuola militare Teulié di Milano, ha appena concluso la prima stagione in veste di allenatore della Turrita, società che ha accompagnato e diretto al St. Jakob. «È da un anno che lavoro nel mondo del nuoto svizzero – conferma l’ex stella della Busto Nuoto e poi della citata Insubrika – , e ticinese in particolare. Una realtà regionale sicuramente di buon livello. Ci sono tante società che stanno lavorando bene, con allenatori giovani e preparati, che hanno voglia di crescere come tecnici e di fare crescere i loro atleti. È un movimento che sta andando nella direzione giusta, con tecnici motivati e atleti ben disposti a lavorare. Ho visto buone cose in tutti gli stili, sia a livello maschile, sia in ambito femminile. Quando ho iniziato a lavorare a Bellinzona ho subito notato che c’erano ragazzi di talento, i quali a Basilea si sono poi confermati su ottimi livelli. Quanto al movimento regionale, spiccano tante buone individualità».

‘Molti ragazzi si sono messi in mostra, ma parliamo di giovani o giovanissimi: c’è ancora tanto lavoro da fare’

Allargando l’orizzonte, che ideasi è fatto del panorama nazionale, i cui giovani più promettenti ha visto all’opera per quattro giorni a Basilea? «Qualche talento si è fatto notare, ma è bene ricordare che parliamo di ragazzi giovani, che hanno ancora molto da dimostrare. Gli stessi diciottenni, alle ultime bracciate in ambito juniores, iniziano appena il percorso nel nuoto dei grandi. C’è del talento su cui lavorare, questo sì, ma bisogna sfruttarlo al meglio. È necessaria la partecipazione di tutte le parti in causa: società, federazione... Un insieme di cose e di fattori che permettano ai ragazzi, una volta usciti dal movimento giovanile, di riuscire a emergere anche a livello assoluto. In ambito nazionale, europeo, o addirittura mondiale. Ma qui entriamo in una dimensione molto complicata che prevede tutta una serie di valutazioni».

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