Pallanuoto

Bracciate nel verso giusto, quelle del Lugano

Oggi alle 20 i ticinesi tornano in acqua davanti al proprio pubblico sfidando l’Horgen. Coach Salvati: ‘Obiettivo fase finale, in campionato e in Coppa’

2 marzo 2019
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A nessuno viene regalato nulla. Men che meno ai ragazzi della Pallanuoto Lugano impegnati nel massimo campionato svizzero. L’obiettivo: raggiungere la fase finale, anche della Coppa Svizzera. «Una volta arrivati in finale ci giocheremo le nostre carte – afferma Gianfranco Salvati, allenatore della prima squadra –. Tenteremo di difendere il titolo appena conquistato, però le compagini avversarie sono molto agguerrite. Molto più degli scorsi anni».
A contendersi il ruolo di capolista ci sono gli Sharks e il Kreuzlingen, forte di una rosa che, grazie all’innesto d’importanti giocatori, è in grado di competere per il campionato. «I turgoviesi e l’Horgen sono difficili da affrontare: hanno allestito una vera e propria corazzata, però nella pallanuoto nulla è impossibile».
Un avversario che sulla carta può sembrare abbordabile, in realtà può nascondere delle insidie. «Le partite da disputare sono ancora molte. È necessario affrontare ogni incontro con il medesimo entusiasmo».
La prima parte di stagione vede la Pallanuoto Lugano imbattuta, tuttavia nessuno scontro diretto è ancora stato disputato. Si comincia da oggi, con la sfida casalinga contro l’Horgen.
Salvati deve fare fronte a una rosa rimaneggiata. Prima del campionato alcuni giocatori hanno deciso – per motivi di studio oppure di lavoro – di percorrere altre strade. Così, alcuni elementi del settore giovanile sono stati integrati in prima squadra. «Hanno già fatto qualche esperienza nel massimo campionato. Si tratta semplicemente di inserirli in un gruppo navigato, ma ci vuole tempo. I risultati, però, sono soddisfacenti».
La ricostruzione di un gruppo non è un compito semplice, soprattutto se il campionato è appena iniziato. «Cercheremo di farci trovare pronti e, nonostante i nuovi giovani innesti, anche quest’anno il Lugano potrà avere voce in capitolo».
Il massimo campionato elvetico di pallanuoto permette solamente l’ingaggio di due stranieri per una squadra composta da tredici elementi. «Non sono i giocatori provenienti da altre nazioni a permetterci di vincere. Piuttosto, sono una ciliegina sulla torta. Senza giocatori locali non si va lontano».
Nella storia della Pallanuoto Lugano che ha da poco raggiunto il traguardo dei novant’anni di vita, ci sono diciassette campionati e otto Coppe Svizzere, nonché innumerevoli primati. Difficile, dunque, pensare che le motivazioni rimangano costantemente elevate. «È importante porsi sempre obiettivi annuali: sappiamo che abbiamo di fronte ogni volta avversari forti. Anche quando eravamo i favoriti, dovevamo sempre dimostrarlo. Non è sufficiente che gli altri ti considerino all’altezza. Bisogna dimostrarlo in piscina».
Durante la scorsa stagione l’impianto del Lido di Lugano ha accolto una buona cornice di pubblico. «Prima di recarsi al Lido, lo spettatore si aspetta risultati importanti – puntualizza Salvati –. L’importante è che si riesca a concludere il campionato nelle prime posizioni, in modo da raggiungere i playoff anche quest’anno. Sono convinto che poi il pubblico verrà a sostenerci con entusiasmo, e in massa. D’altronde, anche quando i risultati erano meno rilevanti, i tifosi nella fase finale li abbiamo sempre avuti».
Un fattore importante, l’impianto all’aperto del Lido. «L’atmosfera è unica: è talmente bello che gli spettatori vengono anche per quello».

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