Ciclismo

Per Viviani sono tre. E domani c'è lo Zoncolan

Giro, a Nervesa della Battaglia il velocista della Quick-Step precede il solito Bennet e Van Poppel. Nulla di mutato nella generale, con Yates sempre in rosa

18 maggio 2018
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Elia Viviani ha risposto a breve giro di posta alla seconda vittoria di Sam Bennett al Giro d'Italia. Sul traguardo di Nervesa della Battaglia il velocista della Quick-Step ha colto il terzo successo parziale, dopo due giornate per lui molto difficili. La vittoria di Viviani è simile a quella firmata ieri dal rivale irlandese: netta e senza storia, al termine di una frazione dedicata ai velocisti e che dai velocisti è stata controllata. A dirla tutta, c'è mancato poco che Marco Coledan, un passista, riuscisse a beffare tutti. Con il plotone lanciato a oltre 60 km/h, a poco più di mille metri dal traguardo ha provato una sortita tanto spettacolare quanto improbabile. Ha guadagnato una cinquantina di metri di vantaggio e li ha difesi con caperbietà fino a 200 metri dalla linea d'arrivo, quando gli sono piombati addosso tutti i velocisti. I quali sono stati costretti dall'azione di Coledan a partire da molto lontano. Viviani è stato abile a trovare subito la ruota di Sascha Modolo e a uscire prepotentemente negli ultimi metri. A Sam Bennett, secondo, non è riuscita la rimonta, mentre Van Poppel ha compiuto un passo indietro rispetto a ieri e si è ritrovato ancora alle spalle dell'irlandese. In classifica generale, ovviamente, non cambia nulla, con Simon Yates sempre proprietario della maglia rosa. Chiusa la parentesi dedicata alle ruote veloci, domani si torna in montagna. E che montagna! La tappa, in partenza da San Vito al Tagliamento, si concluderà in cima al Monte Zoncolan (10 km all'11,8% di media, con punte del 22%). Ma prima bisognerà superare altre quattro ascensioni (Monte di Ragogna, 3ª, Avaglio, 3ª, Passo Duron, 2ª e Sella Valcalda, 3ª)... «Non conosco la salita – ha commentato la maglia rosa –. Ho bisogno di guadagnare tempo, per cui se dovessi avere gambe buone non disdegnerei di passare all'attacco, ma non credo che in cima allo Zoncolan i distacchi potranno essere abissali».

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