Sicurezza

Controlli alle entrate: 'Buon deterrente, ma a che prezzo?'

Incontro tra il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi e i dirigenti delle principali società sportive ticinesi

Ti-Press
2 maggio 2018
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Controlli d'identità negli stadi ticinesi: se ne è parlato oggi a Bellinzona in un incontro tra i dirigenti delle principali società sportive e il direttore del dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi. Per quest'ultimo, come riferisce la Rsi, entro il mese di settembre dovrebbero essere introdotti controlli per determinare l'identità dei tifosi. Da definire, comunque, restano sia le modalità, sia i relativi costi. Costi che, come ha riferito il direttore amministrativo dell'Hockey club Lugano, Jean Jacques Aeschlimann, «andrebbero ad aggiungersi ai circa 600 mila franchi che, a pre-consultivo, rappresentano la spesa per la sicurezza per la stagione appena conclusa. Aggiungere altre spese a tale cifra non sarebbe ideale». Preoccupato da tale incremento è pure il direttore generale dell'Fc Lugano, Michele Campana, pur se aggiunge di essere concorde «che l'identificazione rappresenti il deterrente principale. È tuttavia innegabile che le spese per mettere in atto questa procedura preoccupino la società». Convinto dell'efficacia del progetto sembra invece Michele Orsi, direttore generale dell'Ambrì Piotta: «Posso immaginare che chi sa di essere identificato, prima di commettere azioni sopra le righe ci rifletta una volta in più».

Alcuni dei provvedimenti decisi nelle scorse settimane, ad ogni modo, sono già stati messi in atto, come l'intensificazione dei controlli domenica a Cornaredo in occasione della partita Lugano-San Gallo. Ciò che, come ricorda ancora la Rsi, ha portato al sequestro di ben 62 fumogeni tra i tifosi della squadra ospite.  

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