Freestyle

Bim bum bam!

Domani ad Airolo la tappa ticinese di Coppa del mondo segna la fine della carriera di Deborah Scanzio. 'Difficile trovare le parole per descrivere ciò che provo'

9 marzo 2018
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Lo sguardo è fisso, intenso, pieno di luce. La stessa luce che inonda il suo viso mentre guarda la sua pista, le sue montagne. Lì, ad Airolo-Pesciüm, Deborah Scanzio è cresciuta, ha mosso i primi passi sulla neve e si è avvicinata al mondo del freestyle, iniziando un cammino che proprio passo dopo passo, con la determinazione e la costanza che l’hanno sempre contraddistinta, l’ha portata lontano, forse dove nemmeno lei avrebbe mai immaginato. Dalla Svizzera alla Corea del Sud, domando le gobbe di mezzo mondo e rivaleggiando sempre con le migliori. Adesso però, la 31enne di Piotta, è tornata a casa.

Quando si avvicina a noi, con la solita gentilezza e disponibilità che abbiamo ormai imparato a non scambiar più per timidezza, Debby sa bene cosa sta per dirci. Ci ha pensato e ripensato per giorni. L’amore per uno sport che tanto le ha dato e l’indole della guerriera che è in lei l’hanno portata persino a un passo dal ripensarci. Ma solo a un passo. Domani, quattordici anni dopo la prima e finora unica volta, disputerà nuovamente una gara di Coppa del mondo sulle nevi di casa. Ma sarà anche l’ultima. Si riscalderà, allaccerà gli scarponi, chiuderà la tuta, indosserà il casco, sistemerà gli occhiali, infilerà le cuffiette e farà partire la sua playlist di canzoni, che ha chiamato “bim bum bam”. Gobba a sinistra, gobba a destra, salto.

«È difficile trovare le parole per descrivere quello che provo – ci confessa Deborah, la cui emozione traspare anche dietro le lenti colorate dei suoi occhiali da sole –. Ammetto che nei giorni scorsi ero piuttosto nervosa, perché è difficile dire basta quando fai una cosa che ti piace per tutta la vita. Ho ripercorso con la mente la mia carriera, dagli inizi proprio su queste nevi alla gara di Pyeongchang, che a dire il vero non ho ancora del tutto digerito (circa un mese fa ai Giochi ha mancato di un soffio l’accesso alla finale del moguls, ndr). Mi sono chiesta più volte se fosse davvero la scelta giusta, quella di smettere. Oltretutto sono indecisa per natura, per cui immaginate voi come possa essere stato difficile prendere questa decisione. Poi però mi sono convinta che è davvero arrivato il momento di farmi da parte. In fondo, ho potuto vivere tanti bei momenti e da ormai due anni sono l’atleta più anziana della Coppa del mondo. Fisicamente sto bene, ma in fondo è anche bello finire in buone condizioni e non fuori forma o peggio ancora con un infortunio. Senza contare che il mio grande sogno era andare alle ultime Olimpiadi e senza un obiettivo chiave è difficile andare avanti con le giuste motivazioni. Certo, tutto questo mi mancherà, a cominciare dal nostro fantastico team (e qui la voce un po’ si rompe, ndr), che spero però di poter continuare a frequentare visto che mi piacerebbe comunque rimanere nel mondo del freestyle. Inoltre mi dispiace chiudere male, nel senso che questa stagione non è andata certo nel migliore dei modi ed è questo che mi ha portato a chiedermi se non potessi andare ancora avanti. Poi però ho pensato che in fondo anche quest’anno ho fatto del mio meglio, tanto in allenamento quanto in gara, per cui magari l’anno prossimo sarebbe finita nello stesso modo, se non peggio. Quindi sì, penso proprio che chiudere quest’anno la mia carriera sia la decisione giusta e non c’è posto migliore per farlo se non qui ad Airolo».

Già, sulle nevi che ha abbandonato da ragazzina e sulle quali torna da atleta esperta, con qualcosa come 125 gare di Coppa del mondo nelle gambe (4 podi, tra cui una vittoria), 7 Mondiali disputati (bronzo in moguls nel 2007 a Madonna di Campiglio) e 4 Olimpiadi (miglior risultato il 9° posto a Torino 2006). Come dire che affrontare il “Canalone” sul quale è cresciuta sarà un gioco da ragazzi. Non proprio... «In tanti mi hanno detto “è la tua festa, goditela, non devi dimostrare niente a nessuno”, ma per come sono fatta, la voglia di far vedere che so sciare bene nonostante la stagione dica il contrario è troppo forte. Gareggiare a casa sarebbe già stato di per sé emozionante, perché lo farò davanti alla mia famiglia e ai miei amici ed era da molto tempo che non capitava, non sono più abituata. Oltretutto sarà pure l’ultima gara della mia carriera, per cui sarà davvero una giornata intensa, ma è meglio che non ci pensi, altrimenti mi blocco».

Debby posa nuovamente gli occhi sulle vette innevate che ci circondano, poi abbassa lo sguardo verso la pista, sulla quale forse si immagina con gli sci ai piedi... «Però è proprio bello. In questi anni ho girato il mondo, ho sciato in località con chilometri di piste che qui non abbiamo, ma un panorama come questo non l’ho mai visto. Casa è sempre casa». Bim, bum, bam.

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