Olimpiadi

Fantastico: Pyeongchang è come Calgary

'Ero più teso del solito'. Grazie all'oro di Galmarini nello snowboard la Svizzera sale a quota quindici medaglie, come ai Giochi 1988

24 febbraio 2018
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«Ero più nervoso del solito, quando mi sono svegliato. Ma poi quella tensione è sparita». E così, dopo l'inatteso argento di Sochi, quattro anni fa, Nevin Galmarini nel gigante parallelo si mette al collo addirittura l'oro. Stavolta, però, non è una sorpresa, perché il grigionese arrivava in Corea da favorito, dopo ciò che era riuscito a fare durante tutto l'inverno in Coppa del mondo. «Era fondamentale essere davanti nelle qualificazioni, ecco perché ho preso dei rischi» spiega il trentunenne, che si è lasciato alle spalle il coreano Lee e lo sloveno Kosir.

Quello di Galmarini è il quinto titolo svizzero nello snowboard, dopo i due conquistati da Philipp Schoch (2002 e 2006) e quelli di Daniela Meuli (2006) e Patrizia Kummer (2014). Soprattutto, però, il grigionese regala alla Svizzera la sua quindicesima medaglia dall'inizio di questi Giochi, ciò che le permette di eguagliare il suo miglior risultato di sempre, quello di Calgary 1988. Pur se, questo va detto, trent'anni fa alle Olimpiadi invernali le medaglie assegnate furono 46, mentre a quest'edizione i podi saranno più del doppio (102).

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