Tecnologia

Il nuovo iPad mini: sembra quello vecchio, ma ti conquista

La scocca è uguale dal 2012, ma all'utilizzo è tutta un'altra cosa. E anche chi apprezzava il formato più grande finisce per cambiare idea

Messo alla prova, convince
22 agosto 2019
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Ci sono cose che in linea di principio non cambiano. Tra queste, e convengo non sia la più importante, anche la preferenza per uno dei tre formati essenziali in cui si presenta l’iPad di Apple. Invece è successo: una volta provato l’ultimo iPad mini, il modello da 7,9 pollici di Cupertino, mi sono ritrovato a mollare l'iPad Pro da 9,7. Eppure il fratellino più piccolo della famiglia di tablet di Apple anni fa l'avevo scartaot perché troppo piccolo. Ora sembra invece essere la scelta più azzeccata. 

Non cambia nulla, eppure cambia tanto

È difficile dire cosa sia davvero cambiato per modificare il giudizio su questo tablet. È più facile dire cosa non è cambiato: l'iPad. Nonostante siano passato tre anni e mezzo dall’ultimo aggiornamento del mini-tablet, le dimensioni, la scocca, la fotocamera e tutto quanto è visibile esternamente è rimasto praticamente uguale. Nulla à cambiato dalla prima versione datata 2012. La nuova versione non ha bordi sottili come i Pro e il pulsante anteriore con riconoscimento delle impronte digitale è il metodo di accesso al tablet. 


Un formato che favorisce la lettura e l'utilizzo come efficace strumento di consultazione (

Quel che cambia è però quanto più conta. Intanto lo schermo laminato e con tecnologia True Tone, che lo fa apparire decisamente più professionale, l’uso dell’ultimo processore A12 Bionic chip con tecnologia “Neural Engine” che garantisce prestazioni decisamente elevate e il supporto per la prima generazione di Apple Pencil (sì, purtroppo ancora quello che per caricarsi deve essere collegato al connettore lighting...) che gli conferisce la capacità di diventare un ottimo blocco note portatile. L’aggiunta del supporto per connettività Lte lo rende indipendente dal WiFi. Si tratta di aggiornamenti che hanno conferito al mini di ultima generazione una velocità e una versatilità che prima non avevano. Il tutto in un formato decisamente più portatile e leggero, perfetto quando il tablet è un puro strumento di consultazione.

La lettura su questo dispositivo è sicuramente più pratica rispetto a dei dispositivi di dimensione maggiore. Lo stesso vale per i video, che possono essere visti senza disturbare nessuno grazie al supporto per gli AirPods di ultima generazione (gli auricolari senza fili di Apple, facilissimi da collegare. Letteralmente basta avvicinarli al tablet per fare la magia). A sensazione, poi (ma questa è una impressione personale), lo schermo sembra nettamente migliore di quello delle versioni precedenti, anche se il paragone diretto non è stato possibile. Il suo formato lo rende anche interessante per usi specifici in luoghi con poco spazio.


Nota di merito anche per i nuovi AirPods

Insomma, il nuovo Mini è un tablet interessante in particolare per quest’estate (ma non solo) che può diventare il vostro migliore amico in spiaggia. A patto di tenerlo lontano dalla sabbia e dall'acqua, visto che non offre nessun tipo di schermatura contro la polvere o l'acqua.

Il prezzo è forse il neo più grande: risulta più caro dell’ultimo iPad, anche se 415 franchi per la versione base non sembrano poi molti. Bisogna però aggiungere una cinquantina di franchi per la cover, un centinaio se si vuole l'Apple Pencil e ulteriori 180 franchi per gli AirPods di seconda generazione. Un pacchetto non proprio a buon mercato, che regge il confronto con la concorrenza soprattutto per il fatto che non esiste una vera e propria alternativa per quanto riguarda i mini tablet.

 
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