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Sirica: ‘Su Unitas si faccia chiarezza al più presto’

Nell’edizione odierna anche l’aggregazione in alta Mesolcina, il rinnovo delle funivie centovalline e la nuova docu-serie incentrata sul mondo del tennis

23 gennaio 2023
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«Il Partito socialista ritiene che sul caso Unitas si debba fare chiarezza al più presto, portando la discussione in Gran Consiglio prima delle elezioni cantonali di aprile e garantendo alle vittime di mobbing e molestie – in questo come in ogni altro caso – la massima trasparenza e tutela». Il copresidente Fabrizio Sirica non usa mezzi termini per ribattere alle "dietrologie" che avrebbero investito il suo partito sul caso dell’associazione per ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana.

"A occhio, l’aver riproposto l’annosa disputa sulla nostra neutralità sembra essere tra i rari tangibili risultati di un’edizione sottotono del Wef di Davos, destinata a entrare negli annali forse unicamente per l’indecorosa speculazione degli affittacamere. Tra realtà storiche, miti, interpretazioni strumentali, la questione è tanto centrale quanto impossibile da considerare in modo univoco. Siamo in effetti nel campo della polisemia, dell’evoluzione storica, dell’ambiguità e dei rapporti di forza". Nel suo commento Roberto Antonini ripropone l’annosa discussione sulla neutralità elvetica fra coerenza e opportunismo.

Un ‘sì parliamone’ e un ‘non è il momento’. È quanto incassa la suggestione espressa su queste colonne dal nuovo sindaco di Mesocco (1’360 abitanti e un moltiplicatore d’imposta all’87%) in merito all’aggregazione nell’alta Mesolcina, da lui auspicabile confidando che si avvii prossimamente una riflessione con gli altri due Comuni più vicini situati a sud. Leone Mantovani, ‘presidente comunale’ di Soazza da oltre vent’anni, si dice pronto a valutare un’apertura mentre il sindaco di Lostallo Nicola Giudicetti predilige un atteggiamento più cauto.

Infrastrutture ferme al palo. Progetti che arrancano più che avanzare. E l’inevitabile rimpallo di responsabilità, perché i soldi non bastano; prova ne è che 5 milioni supplementari agli 11,7 già stanziati dal Parlamento sono stati chiesti, nelle scorse settimane, al consigliere di Stato Claudio Zali, il quale ovviamente all’udire l’esosa richiesta non ha fatto salti di gioia. Anzi. Per il progetto di rinnovo delle funivie centovalline di Verdasio-Rasa e Intragna-Pila-Costa, i tempi rischiano di allungarsi alle calende greche. A livello di delibere e piani è già stato speso parecchio e quelle idee che agli albori del progetto sembravano belle e originali potrebbero anche venire accantonate perché non finanziabili. A meno che il Cantone non apra nuovamente i rubinetti.

Dai rumorosi circuiti automobilistici ai più ovattati campi da tennis. Forte del successo riscontrato da ‘Drive to Survive’ (documentario a puntate sul mondo della Formula 1), Netflix intende ora catturare l’interesse degli appassionati, ma forse non così seriali, di volée e smorzate grazie alla nuova serie dedicata alle racchette ‘Break Point’ in cui lo spettatore è condotto nel dietro le quinte di uno sport estremamente solitario. Sofferenze, e gioie. Rivalità, e amicizie: nei primi cinque episodi (usciti venerdì 13 gennaio) le aspettative erano alte. Tennis e F1 sono tuttavia due mondi differenti. In tutto o quasi. Ciò che ha fatto il successo di ‘Drive to Survive’, non ha per forza il medesimo effetto in ‘Break Point’.

Buona lettura!

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