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A Lugano si riaccende il dibattito sul destino dell’ex Macello

Per uno degli argomenti chiave sulle sponde del Ceresio spunta un’ipotesi... Straordinaria. Parliamo di sentenze e trasparenza, turismo moesano e razzismo

20 gennaio 2023
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Sul Municipio di Lugano aleggia ancora il fantasma dell’ex Macello. Il tema è tornato di attualità dopo l’intervista della municipale Zanini Barzaghi e la successiva replica del collega Galeazzi sulle nostre pagine. E di Macello si è parlato nell’ultima riunione dell’esecutivo luganese, ed è spuntata un’ipotesi... Straordinaria. I dettagli e il punto su laRegione di oggi.

In Ticino, oltre a quello finanziario, c’è anche un deficit di trasparenza, soprattutto riguardo al potere giudiziario con la situazione, ad esempio, delle modalità di accesso dei cittadini alle sentenze, segnatamente alle loro motivazioni scritte, e alle udienze, in particolare a quelle su cause civili e amministrative, che resta ancora insoddisfacente. E questo riguarda anche le decisioni di altri poteri dello Stato: un caso per tutti, i risultati dell’audit sui casi di molestie in Unitas.

Trasformare il turismo moesano in un’autentica filiera il cui sviluppo sostenibile a medio e lungo termine vada a beneficio dell’intera regione. Questo l’obiettivo dello studio commissionato al consulente Elia Frapolli, già direttore di Ticino turismo, dall’Ente turistico regionale. Su laRegione oggi, scopriamo su cosa si punterà.

Roberto Baggio, i popcorn e una noce di cocco. Da cosa sono legati questi tre elementi? La risposta nel commento onirico (ma non troppo) di Davide Martinoni a "Je suis noires", il film che racconta le storie di donne svizzere di colore, fra umiliazioni e vessazioni, spesso troppo nere per essere considerate svizzere, ma anche troppo svizzere – o addirittura troppo bianche – per essere considerate nere da chi è nato da genitori entrambi neri.

Quello del 22 luglio 2011 fu uno degli attacchi terroristici più terribili che la Norvegia abbia subìto. Settantasette morti, centinaia i feriti. Tutti pensarono a un’azione di matrice islamica, e invece a uccidere fu un uomo solo, bianco, norvegese, vicino all’estrema destra. La strage di Anders Breivik rivive in ‘Utøya. Uno di noi’, uno degli audiodrammi che la Fonderia Mercury da anni porta a teatro, col pubblico ad ascoltare in cuffia quanto accade sul palco. Abbiamo incontrato il fondatore della ‘Mercury’, Sergio Ferrentino. È lui a spiegarci quanto accadrà giovedì 26 gennaio alle 20.45 al Teatro Sociale.

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