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Sul ‘woke’ le cose sono più complesse di come sembrano

Su LaRegione oggi: l’ennesima etichetta di importazione USA; i piccoli commerci resistono; Ottimo 2022 per il turismo nel Locarnese; AVS21, la spiegazione

17 agosto 2022
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In principio era il politically correct. Poi sono arrivati il gender e la cancel culture. Ora è tempo di woke, l’ennesima etichetta d’importazione americana utilizzata (anche) da questa parte dell’Atlantico per denunciare le presunte derive della cultura progressista e ‘multikulti’. Il termine americano è spuntato nei discorsi Udc dopo la censura di un concerto reggae. Ma le cose sono più complesse, ci spiega il sociologo Cattacin.

I piccoli commercianti ticinesi resistono ai colossi delle multinazionali. È questa la panoramica che offre, interpellata da ‘laRegione’, la presidente di Federcommercio Lorenza Sommaruga in merito a differenze e peculiarità in Ticino riguardo al settore della moda.

Stress, pensieri tossici che ci rubano l’energia vitale. Il Lama della Mongolia spiega le radici della depressione e come essere sereni tra pandemia e guerra.

La stagione turistica estiva di quest’anno per la Regione del Locarnese e della Vallemaggia è stata un successo. Anche se l’estate ancora non è finita, i dati in possesso degli operatori parlano di un evidente segno più. Volano le prenotazioni nelle strutture alberghiere e nei campeggi.

L’aumento dell’età di riferimento è al centro della riforma ‘Avs 21’, in votazione il 25 settembre. Domande e risposte per capire cosa cambierebbe.

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