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Decine di migliaia di contagi e cure intense sature

Care lettrici e cari lettori,

29 dicembre 2021
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il quotidiano di oggi apre con la pandemia che ancora, nostro malgrado, tiene banco. La task force scientifica del Consiglio federale preconizza alcuni scenari che potrebbero verificarsi nelle prossime settimane in Svizzera: raddoppio dei contagi (fino a circa ventimila), esaurimento dei posti letto nei reparti di terapia intensiva, mancanza di personale in vari settori, non solo quello sanitario. Questo perché nel Paese la variante Omicron sta dilagando (come nel resto d’Europa) e la sua curva è destinata a impennarsi ancora.

Per la cronaca cantonale ticinese, laRegione pubblica un’intervista a Paolo Ferrari, capo area medica Eoc, che suggerisce di ridurre a cinque i giorni di quarantena (dimezzandoli quindi) per non bloccare la società; ciò nonostante i contagi sono in aumento, sebbene i ricoveri siano stabili.

Dalla pandemia scivoliamo per le strada della capitale ticinese. Dopo la controversa azione di un pensionato bellinzonese nel 2016 che – armato di pennello intriso di pittura – dipinse per terra le indicazioni per i castelli: in primavera verranno posati trenta pannelli con la segnaletica pedonale che conduce alle tre fortezze e a Villa dei Cedri.

Senza indicazioni stradali, arriviamo nel comune di Centovalli, la cui centrale termica ha chiuso l’esercizio 2020 con le cifre nere, dopo anni di disavanzi. Il bilancio positivo è stato possibile grazie agli incentivi cantonali, il “siglato” Fer, ovvero Fondo energie rinnovabili.

Allarghiamo quindi lo sguardo per leggere l’intervista al copresidente del Ps svizzero, Cédric Wermuth, in cui spara a zero sulle riforme di primo e secondo pilastro: ‘Il referendum Avs non è ideologia, ma Realpolitik’. Fra i temi di discussione, anche la pandemia da Covid.

Restando sul piano nazionale, il commento di oggi è dedicato alla sparata del consigliere federale Udc Ueli Maurer che dalle colonne della Weltwoche deplora la mancanza di libertà d’espressione oggi in Svizzera. Boutade alquanto paradossale che “forse” mira a solleticare certe pance in un periodo quanto meno particolare.

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