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Compromesso svizzero per la Francia

Eccezione per i paesi confinanti: per il coronavirus si considereranno le singole regioni. E comunque non quelle sul confine.

12 settembre 2020
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Dipendesse dall'algoritmo, la Francia sarebbe già nell'elenco dei paesi ad alto rischio Covid da tempo (lista aggiornata ieri). Ma imporre la quarantena ai frontalieri quando mettono piede su suolo elvetico significa chiuderli fuori a tempo indeterminato. Impensabile. Imbarazz (o indecisiòn?) a Berna. E allora c'è voluto il più classico dei compromessi elvetici per trarre d'impiccio il Consiglio federale: per i paesi confinanti si fa un'eccezione e si considerano le regioni. Si inserisce nella lista quelle più "contagiate" e si grazia a prescindere quelle a ridosso del confine. Sollievo per l'economia. Poi si fa l'eccezione per chi viaggia per lavoro e ragioni mediche, a patto di non stare in quel paese per più di 5 giorni e di rispettare i piani di protezione. Sollievo per gli uomini d'affari. E, infine, la quarantena non si applica a sportivi e artisti che vanno all'estero per lavorare. Sollievo per la 'Nati', che sennò rischiava di dover dare fortait alla Spagna.

E la Svizzera come sta? Mica troppo bene. Il Ticino invece se la cava. 

Venendo ad altro: ieri non è passata inosservata la storia di Sabrina, che pesava 35 chili e si sentiva comunque grassa. A Bellinzona c'è poi chi risponde a chi chiede silenzio in centro mentre a San Bernardino nessuno vuole la Casa montana.

Prima di chiudere, due raccomandazioni: occhio ai radar e ai radar amici.

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