Impact Journalism

Una cura da cavallo

Per il corpo e l'anima
24 giugno 2017
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Molti popoli antichi avevano già compreso che il cavallo era più di un semplice animale di servizio per la guerra, il trasporto e il lavoro. Tuttavia, la sua funzione terapeutica non è mai stata studiata fino alla metà del ventesimo secolo.

L’Argentina è stata pionieristica nell’applicazione di questo tipo di terapia, che da diversi anni ha preso piede anche alle nostre latitudini. Circa 36 anni fa, quando Maria de los Angeles Kalbermatter iniziò per la prima volta a proporla, era nota solo in Europa e negli Stati Uniti, e anche lì senza molta accettazione. Dopo aver riportato l’amputazione di una gamba all’età di 27 anni, Maria scelse di riabilitarsi andando a cavallo: un approccio che non aveva precedenti per qualcuno nelle sue condizioni.

Una cura che funziona

«Le sole persone che credevano nel progetto, erano quelle che amavano i cavalli. Oggi, a distanza di 38 anni dalla fondazione della prima scuola di ippoterapia in America Latina, me ne sento fiera. La scuola ha trattato pazienti di tutti i tipi: la grande maggioranza con disturbi gravi, ma in anni recenti abbiamo anche ricevuto pazienti sofferenti per i postumi di ictus, o con depressione o stress. Studenti che, quando entrano in connessione con il cavallo, scoprono il potere risanante di questo magnifico animale», racconta. 

Oggi, più di 250 centri in tutto il paese praticano l’ippoterapia. Questo metodo terapeutico è stato in un primo momento applicato a pazienti che soffrivano di condizioni legate a gravi disturbi motori e neurologici, e ha avuto risultati eccellenti con l’autismo. I centri sono perlopiù gestiti da associazioni senza fini di lucro o fondazioni finanziate da sponsor, o attraverso contributi municipali e lotterie. Altre scuole di equitazione applicano una piccola tariffa e quando possibile offrono corsi a persone che non possono permettersi di pagare.

I principi della terapia

«L’ippoterapia si basa su tre principi fondamentali: la trasmissione del calore corporeo, gli impulsi ritmici e un’andatura di movimento equivalente a quella umana. Il cavallo è un essere capace di guarire attraverso l’emozione e il linguaggio corporeo, e funge da specchio per l’animo umano», spiega Julieta Malleville, direttore della scuola di ippoterapia di La Paloma, nella città di Tandil, a trecento chilometri dalla Capital.

I cavalli utilizzati per l’ippoterapia in Argentina sono di razza criollo o derivano da incroci, non sono più alti di un metro e sessanta centimetri e hanno un’età compresa tra gli 8 e i 15 anni. Devono essere docili per natura, il che dà sia ai terapisti che ai pazienti la fiducia totale necessaria per poter lavorare. Non devono spaventarsi facilmente e devono avere familiarità con tutti i materiali educativi usati nella scuola: cerchi, palle, barre, bolle, musica, maracas e animali di peluche. 

Negli ultimi 15 anni l’ippoterapia si è evoluta ed è stata utilizzata per trattare altre malattie come stress, depressione, fobie, dipendenze, disturbi ossessivo-compulsivi e disturbi del comportamento alimentare. Questo tipo di trattamento è anche chiamato psicoterapia con cavalli e viene integrato con farmaci e terapie convenzionali. 

Con i disabili

Nella provincia di Salta nel Nord dell’Argentina, il 13% della popolazione è affetto da una qualche forma di disabilità. Per Elena Cataldi, fondatrice dell’ippoterapia della Azul Foundation, «è possibile che la riabilitazione di bambini diversamente abili venga condotta in un contesto di gioia, libertà e contatto con la natura». Lei stessa ha visto il proprio figlio disabile riacquistare capacità motorie grazie al potere terapeutico dei cavalli. 

Il medico Veronica Settepassi, che da 15 anni lavora alla Scuola di ippoterapia Hipocampo nel quartiere Palermo di Buenos Aires, sostiene che l’ippoterapia aiuta le persone a controllare le loro paure. «Ho avuto casi di pazienti con depressione e disturbi del comportamento alimentare che hanno mostrato miglioramenti molto rapidi».

La scuola si regge grazie al numero di professionisti che sono disponibili per il lavoro interdisciplinare. Il team di Hipocampo consiste di due terapisti occupazionali, due psicologi, uno psicomotricista, un logopedista e quattro istruttori di equitazione, oltre alla collaborazione di vari paramedici.

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