Impact Journalism

Quelle pagine di marmo

25 giugno 2016
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di Yuan-Ming Chiao, The China Post, Taiwan

«Scelgo il blocco di marmo e tolgo quello che non mi serve». Se fosse ancora vivo, Auguste Rodin rimarrebbe stupito nello scoprire che quegli avanzi possono essere trasformati in nuove creazioni.

L’approccio della Taiwan Lung Meng Technology Company (Tlm) è un esempio di come si possano usare materiali considerati irrecuperabili in un modo non convenzionale, per rendere innovativi prodotti di uso quotidiano, come la carta.

Una carta di pietra, per esempio, realizzata utilizzando un mix composto per l’80 per cento da carbonato di calcio e per il 20 per cento da resina atossica. Una carta che non solo è riciclabile, ma è perfettamente ecosostenibile, visto che non vengono sacrificati alberi.

Il processo di produzione prevede la polverizzazione dei resti di marmo cui viene aggiunto il mix di carbonato e resina. Il tutto viene poi portato ad una temperatura di circa 160 gradi centigradi.

Mentre una tonnellata di carta prodotta con pasta di legno richiede l’abbattimento di 20 alberi, l’utilizzo di 7’500 galloni di acqua (circa 28’400 litri) e provoca l’emissione di mille chilogrammi di carbonio, nel processo “senza legno” l’unica acqua utilizzata  è quella per raffreddare i bancali di carta di pietra. Il risultato è una superficie per scrivere leggera e morbida al tatto, resistente agli strappi, adatta per lo stoccaggio e che può essere addirittura utilizzata per prendere appunti sott’acqua.

Oltre ai vantaggi dal punto di vista ambientale e alla sua resistenza all’acqua, la carta di pietra è pure a prova di fuoco e insetti, il che la rende ideale per essere utilizzata negli archivi. Grazie alla sua resistenza agli elementi naturali, è pure una buona scelta per poster, manuali e mappe. La Casa Bianca, così come Mercedes Benz e Ferrari, l’ha addirittura utilizzata per creare le borse regalo.

Essendo pure più leggera (sic!) dei normali fogli, i libri di testo diventano un fardello minore per gli studenti che devono portarseli sulle spalle.

Oltre alla carta, Tlm si è avventurata anche nella produzione di T-Shirt Bags, borse della spesa riutilizzabili a base di pietra. Al contrario delle borse tradizionali, che ci mettono decenni per decomporsi, la versione realizzata impiega un tempo variabile tra sei mesi e un anno se esposta direttamente ai raggi Uv.

In fase di smaltimento, il prodotto viene bruciato in un inceneritore nel quale non produce fumi tossici e i cui muri non vengono danneggiati dal carbonato di calcio residuo. Il recupero degli scarti inorganici e i benefici che ne derivano per l’ambiente offrono al consumatore un prodotto di qualità che può vantare una responsabilità ambientale positiva.

Ad oggi la tecnologia Tlm è stata brevettata in più di 40 Paesi ed è venduta in Europa (in Olanda, Germania e Francia) così come in Canada e in Australia.

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