Natura

Cartoline da un mare sempre più sofferente

Ecco i vincitori della prima edizione del Conservation Impact Ocean Photographer of the Year. Scatti suggestivi di un mondo subacqueo inquinato dall’uomo

SIMON LORENZ, Germania, primo classificato
(COPYRIGHT © 2022 CXD MEDIA LTD)
7 ottobre 2022
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Il mare come forse non lo avete mai visto. Un cambio di prospettiva che porta l’osservatore a non restare nella superficie di una bella foto, ma lo spinge a tuffarsi in una riflessione più profonda. È questo l’obiettivo portato avanti dagli organizzatori e dai partecipanti dell’Ocean Photographer of the Year che coi loro scatti mostrano non solo la sconfinata bellezza degli oceani ma anche le difficoltà e le minacce che deve affrontare l’ecosistema marino.

Nove in totale le categorie in cui fotografi, appartenenti a varie discipline e livelli di esperienza, sono chiamati a confrontarsi. E fra queste, nell’edizione targata 2022, ha fatto il suo ingresso anche una nuova sezione, ovvero il ‘Conservation Impact Ocean Photographer of the Year’.

Un mondo affascinante ma sempre più ammalato

Una tartaruga che nuota schivando nuvole di spazzatura. Degli orsi polari che, privati del proprio habitat naturale, si rifugiano dentro una casa abbandonata. Una balena spiaggiata, che esala i suoi ultimi respiri nel suo stesso sangue. Una donna, rannicchiata in posizione fetale, dentro a una barriera corallina oramai morta. Sono solo alcuni degli scatti provenienti da ogni angolo del mondo. Scorci di quel Pianeta blu tanto affascinante, quanto sofferente. I cambiamenti climatici, l’inquinamento e l’eccessivo sfruttamento delle risorse marine stanno infatti portando gli oceani – e annessi ecosistemi – al collasso.

La tartaruga incastrata fra le reti

A vincere la prima edizione del ‘Conservation Impact Ocean Photographer of the Year’ è l’immagine, scattata dal fotografo naturalistico Simon Lorenz, che ha come protagonista una tartaruga marina della specie ‘Olive Ridley’. L’animale, avvistato al largo delle coste dello Sri Lanka, era rimasto impigliato fra alcune reti da pesca. Ed è proprio lo stesso fotografo, attraverso un messaggio a corredo della foto, a raccontare il particolare incontro.

"Quando andiamo alla ricerca di balene in mare aperto, perlustriamo sempre le cosiddette ‘isole dei relitti’, ovvero questi ammassi di rifiuti galleggianti di vario genere, in quanto possono essere interessanti aggregatori di fauna selvatica. A un certo punto ci siamo accorti che fra i cumuli di spazzatura, si era impigliata una tartaruga", spiega Lorenz, ricordando come oggetti, all’apparenza innocui, possono rivelarsi spesso trappole mortali per pesci, cetacei, uccelli e altre specie marine.

"L’animale sembrava ancora vivo, così ci siamo avvicinati e, facendo attenzione a non spaventarlo troppo, abbiamo iniziato a liberarlo. Per tagliare la rete abbiamo utilizzato un machete. Ci sono voluti 30 minuti di duro lavoro, ma alla fine ci siamo riusciti e la tartaruga ha potuto tornare a nuotare libera".

Nella gallery, in ordine di apparizione, le foto dei primi tre classificati e di altri sette finalisti, con nome degli autori e la nazione dove sono state scattate.

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