Animali

Le strategie delle api per vivere in città

Per un’estate, i ricercatori hanno allestito hotel per api in aree verdi di Zurigo, Parigi, Anversa, Poznan e Tartu. È emerso che...

10 novembre 2021
|

Un team internazionale guidato dal ticinese Marco Moretti e da Joan Casanelles Abella, entrambi dell’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (Wsl), ha esaminato di cosa si nutrono quattro specie diverse di api selvatiche in cinque città europee. Dallo studio pubblicato sulla rivista specializzata Journal of Applied Ecology è emerso che gli insetti sviluppano strategie differenti, tutte potenzialmente di successo. Per un’estate intera, i ricercatori hanno allestito degli hotel per le api in aree verdi di Zurigo, Parigi, Anversa (Belgio), Poznan (Polonia) e Tartu (Estonia). In questo modo hanno raccolto complessivamente 464 campioni di pollini, dai quali hanno potuto risalire al nutrimento degli imenotteri.

L’hylaeus communis si è dimostrato essere il meno selettivo: si è nutrito di 81 specie vegetali di 32 diverse famiglie. I ricercatori hanno pure constatato che a seconda della densità urbana esso cambia la propria dieta da pollini erbacei a pollini di alberi. “Ciò dimostra che il mantenimento di una vegetazione variata, soprattutto cespugli e alberi, è decisiva per garantire il nutrimento delle larve delle nostre api selvatiche”. Da studi precedenti era emerso che l’urbanizzazione favorisce le specie più generaliste. Ma ora i ricercatori hanno dimostrato che possono avere successo anche altre strategie. Rispetto all’hylaeus communis, altre specie quali l’osmia cornuta e l’osmia bicornis hanno gusti un po’ più “difficili”: anche loro hanno visitato diverse piante, ma la maggior parte del nettare nei loro nidi proveniva solo da poche. I pollini prediletti provenivano da cespugli e alberi. Il chelostoma florisomne è risultato la specie più schizzinosa; il suo cibo preferito sono fiori come i ranuncoli e i denti di leone. Anche la forte ‘specializzazione’ si è dimostrata un successo quando simili fiori erano molto diffusi nelle città.

Il fatto che le piante fossero indigene o no non è sembrato avere alcuna influenza sui gusti delle api, scrive il Wsl. Più importanti sono risultate caratteristiche come il contenuto nutritivo dei pollini, la forma del fiore e il periodo di fioritura. Le specie di api più generaliste potrebbero quindi perfino approfittare del fatto che nelle città crescono sia piante locali che esotiche.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE