Curiosità

Bara e sepoltura bio: Parigi apre il cimitero 'green'

L'obiettivo è creare 'un luogo di raccoglimento e tumulazione rispettoso dell'ambiente', scrive Le Monde. I prezzi? Meno onerosi dell'interramento standard...

4 luglio 2019
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Contribuire anche da morti all'avvento di un pianeta migliore, magari facendosi seppellire in una bara in cartone biodegradabile coperti da fibre al 100% naturali. Nella Parigi sempre alla ricerca di spunti per forgiarsi una reputazione di capitale modello per l'ambiente - il che per ora non è assolutamente il caso, visti anche gli allarmanti picchi di smog e un controverso sistema di raccolta differenziata che non contempla il trattamento dell'umido - arriva il cimitero green.

Da settembre, scrive il quotidiano Le Monde, un primo "spazio funerario ecologico" verrà inaugurato a Ivry, nel dipartimento di Val-de-Marne, alle porte della capitale, in uno dei venti cimiteri che dipendono dal comune parigino guidato dalla sindaca Anne Hidalgo. L'obiettivo è creare "un luogo di raccoglimento e tumulazione rispettoso dell'ambiente", per rispondere alle sempre più frequenti richieste di "funerale ecologico".

Se la giunta comunale darà il proprio via libera nella seduta dell'8 luglio, una piccola parte del campo di Ivry verrà dunque riservata alla 'sepoltura bio'. In pratica, questo significa che saranno concesse solo bare in cartone biodegradabile, in legno Made in France, o provenienti dai boschi della regione circostante, a chilometro (quasi) zero. Dal cimitero ecologico verranno inoltre bandite le steli o i monumenti funerari spesso in granito importato o in cemento armato.

Il massimo consentito saranno delle "discrete lapidi in legno locale", spiega un esperto, facendo osservare che in fondo, si tratta solo di una sorta di "ritorno a ciò che si è fatto per millenni in campagna". Anche per il defunto verranno adottate alcune accortezze come una vestizione "in fibre naturali". Quanto ai prezzi, assicurano, saranno meno onerosi rispetto ad una sepoltura classica.

Ormai da qualche anno la capitale francese moltiplica le iniziative di questo tipo. Progetti di portata più o meno ampia, dalla faraonica promessa di una sorta di 'Central Park' parigino intorno alla Torre Eiffel, fino alla fitta rete di piste ciclabili per cui i lavori sono ancora in corso, lo sviluppo del trasporto fluviale, o le cosiddette pensiline 'verdi', cioè ricoperte di qualche filo di verde, ad alcune fermate del bus.

Dure critiche sono state mosse per la pedonalizzazione di una parte dei Lungosenna, contestata soprattutto dall'opposizione di destra e da una parte dei lavoratori che vivono in banlieue. Ma anche per il numero inverosimile di cantieri stradali aperti in questi ultimi mesi, forse anche in vista del voto del 2020, che paralizzano il traffico rendendo ogni spostamento in auto una sorta di percorso a ostacoli che può durare tempi biblici anche su brevi distanze.

Una situazione per molti inspiegabile, vista la straordinaria rete di trasporti pubblici di Parigi, una delle più fitte al mondo con ben 14 linee di metropolitana. Nella capitale della Cop21, è inoltre di pochi giorni fa l'allarme sui picchi di smog che sempre più spesso avvolgono la città in una fitta coltre di polveri sottili, soprattutto nelle giornate estive, quando la pioggia non contribuisce ad abbattere le particelle inquinanti.

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