Curiosità

Adolescenti sedentari a rischio salute

Le ragazze più pigre dei ragazzi. Lo scarso movimento, rileva l'Oms, è in relazione con malattie cardiovascolari, diabete e cancro

12 febbraio 2018
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Adolescenti sempre più inattivi e poco interessati al movimento: ben l’81% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni, infatti, pratica "insufficiente" attività fisica con un rischio concreto per la salute. È la fotografia scattata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che avverte come proprio lo scarso movimento determini un maggior rischio di morte del 20-30%, oltre ad essere un fattore chiave per l’insorgenza di malattie cardiovascolari, diabete e cancro.

Tra i giovani sono le ragazze le più inattive (84% contro 78%) e circa il 23% degli adulti over-18 non si muove abbastanza. Nei Paesi industrializzati, gli adulti inattivi raggiungono invece il 26% tra i maschi ed il 35% tra le donne, rispetto al 12% e 24% nei Paesi in via di sviluppo. Inoltre, nonostante circa l’80% dei paesi membri abbia sviluppato politiche per ridurre l’inattività fisica, solo nel 56% di essi tali misure risultano operative. Il tutto con costi altissimi: si stima che la sedentarietà nel mondo costi oltre 67 miliardi di dollari l’anno in cure sanitarie e perdita di produttività, e nei Paesi ad alto reddito l’inattività fisica è responsabile dell’80% dei costi sanitari e del 60% dei costi indiretti.

Eppure, basterebbe poco: per attività fisica, infatti, precisa l’Oms, non bisogna necessariamente intendere un’attività strutturata ed esercizi pianificati, ma anche semplicemente una qualunque attività di movimento fisico che comporti dispendio di energie, come ad esempio lo svolgere lavori domestici o attività legate al lavoro o al gioco. Da qui alcune raccomandazioni pratiche per età: secondo l’Oms, infatti, i bambini tra 5 e 17 anni dovrebbero fare almeno 60 minuti al giorno di attività fisica da moderata a vigorosa, mentre gli adulti dovrebbero dedicare a tali attività, ma di moderata intensità (indicata è ad esempio la camminata o la cyclette), almeno 150 minuti a settimana.

Varie le politiche proposte dall’Oms per aumentare il livello di attività fisica, incluso il favorire "forme attive di trasporto" nelle città come le bici. Già nel 2013, gli Stati membri dell’Oms hanno fissato l’obiettivo volontario di ridurre entro il 2025 del 25% la mortalità prematura dovuta alle malattie non trasmissibili. Un ulteriore obiettivo è pure quello della riduzione del 10% dell’inattività fisica delle popolazioni entro la stessa data.

Il ’Piano globale per la prevenzione delle malattie non trasmissibili 2013-2020’ rappresenta già una guida per i Paesi. L’Oms ha però annunciato che è ora in preparazione un nuovo Piano di azione globale che "farà leva sui contributi di tutti i settori rilevanti – in particolare ambiente, salute, sport, educazione e tecnologia – per accelerare il raggiungimento dell’obiettivo". In preparazione anche un ’kit di strumenti’ specifici per aiutare gli Stati ad implementare le azioni in favore dell’attività fisica delle popolazioni.

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