TEST DRIVE

Suzuki Swift Sport, con l’ibrido ci guadagna

La micro-elettrificazione a 48V aggiunge elasticità e relax alla vocazione dinamica di base

Il look della Sport è improntato ad un bell’equilibrio d’insieme: l’auto si fa notare ed è ricca di dettagli specifici, tuttavia mai eccessivi. Le ruote sono da 17”
9 settembre 2020
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Docile, rilassante, vivace e pure brillante per guidare con una certa intensità quando viene voglia di dinamismo: la Swift Sport si conferma un po’ un camaleonte tra le compatte con prestazioni elevate, conservando equilibrio tra impostazione sportiva e versatilità d’utilizzo. Con la novità della soluzione micro-ibrida che correda e completa, di serie, la meccanica di base basata sul 1.4 turbo benzina da 129 cavalli: non serve soltanto a ridurre consumi ed emissioni ma migliora tangibilmente la risposta ai regimi più bassi, aggiungendo dunque una corposa iniezione di elasticità che è sempre la benvenuta. Tanto nella marcia urbana, quando magari non si ha voglia di scalare di marcia, quanto per uscire più rapidamente dalle curve più lente. Il sistema ibrido leggero è costituito dal motorino di avviamento-generatore a 48V con funzione di motore elettrico, con spinta aggiuntiva di 10 kW, ed una compatta batteria al litio; grazie alla maggiore tensione di alimentazione rispetto ai tradizionali 12V, risultano maggiori sia l’energia rigenerata durante la frenata che il supporto fornito dall’unità a corrente. Fattore interessante, la coppia assicurata da questa soluzione viene aggiunta sia a basso regime (come nella marcia in città) sia in accelerazione, compensando il tempo di piena risposta del turbocompressore.

Al volante, la Swift Sport offre dunque una sorta di doppia anima, che si combina con armonia alla sua impostazione generale: sportiva tutt’altro che estrema. Grazie anche alle dimensioni compatte (comodamente sotto i quattro metri di lunghezza) ed al peso molto contenuto, l’agile due volumi giapponese suggerisce agilità e una buona “sveltezza” di azione sin dai primi chilometri percorsi in città, dove si apprezzano la manovrabilità negli spazi ristretti e la risposta elastica della meccanica micro-ibrida. Ma quando curve e “verve” si fanno vivi, si apprezza la capacità di allungo del 1.4 combinata ad una sonorità piacevole e non eccessiva, che permette un impulso ben dinamico alla vettura, mentre l’assetto rigido ma senza eccessi accompagna i cambi di direzione con valida aderenza e ritmo brillante. In effetti la potenza è tutt’altro che esasperata ma, con una massa così contenuta, bastano meno risorse per ottenere un’evidente rapidità; ben definiti ma non rapidissimi invece gli innesti del cambio manuale. I movimenti del corpo vettura restano in ogni caso avvertibili ed esagerando in ingresso di curva il sottosterzo subito evidente richiama i limiti di tenuta con sicurezza; anche per queste caratteristiche di docilità, con una certa “morbidezza”, la Sport ispira inizialmente una guida un po’ aggressiva, rivelandosi invece ben più fluida, capace e godibile con una condotta ponderata ed omogenea. Che permette di trarne precisione ed efficacia maggiori, pur sacrificando lo spirito più “selvaggio” in favore della razionalità d’azione.

Anche per questo, la Swift sportiva si conferma un’auto pensata per la rapidità d’azione più occasionale che di primo piano; del resto, oltre alla già citata docilità in città, spiccano altre qualità di versatilità che ne fanno una vettura godibile al quotidiano. Tra cui le sospensioni mai troppo “severe” sulle asperità, la buona insonorizzazione ad andatura costante, i consumi contenuti – in media sotto i 6 l/100 km nel corso del nostro test – così come gli ausili attivi alla guida, includendo lo stesso regolatore di andatura adattivo. L’abitacolo è compatto ma accogliente, sia nell’arredo che nella libertà di movimento di bordo. La plancia ha uno sviluppo lineare ma pratico, mentre i materiali plastici tendono all’economia d’insieme pur risultando nell’insieme ben coordinati e gradevoli includendo tra l’altro la fascia centrale di finitura in tinta a contrasto, ripresa anche sui pannelli laterali delle portiere. I comandi sono razionali e disposti con ordine, mentre la strumentazione racchiude un display multifunzione a colori che illustra tra l’altro anche i flussi di energia della meccanica micro-ibrida e la sovralimentazione del turbo. Lo schermo centrale da 7 pollici comanda infotainment e interfacce smartphone (sono presenti Android Auto, Apple CarPlay, MirrorLink), necessarie per l’attivazione della funzionalità di navigazione, altrimenti non presente.

Scheda tecnica

ModelloSuzuki Swift Sport
VersioneCompact Top Hybrid
Motore4 cilindri, benzina (turbo), 1.4 litri
Potenza, coppia129 cv, 235 Nm
TrazioneAnteriore
CambioManuale 6 rapporti
Massa a vuoto1’095 kg
0-100 km/h9,1 secondi
Velocità massima210 km/h
Consumo medio5,6 l/100 km (omologato)
Prezzo25'990 Chf
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