Auto e moto

Volvo S60

Potrebbe sembrare una berlina come tante altre, invece nasconde un sacco di novità inedite per il marchio Volvo. Scopriamo quali.

Le linee, eleganti e ben proporzionate, sono ancora più accattivanti negli allestimenti più sportivi
18 gennaio 2019
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A volte occorre fermarsi un attimo e andare oltre l’apparente formalità. Che il mercato europeo tenda a snobbare delle berline come la S60 di cui scriviamo in questo articolo è cosa risaputa, del resto il successo delle corrispettive varianti familiari (in questo caso la V60) è li a dimostrarlo. La S60 merita tuttavia un importante grado di approfondimento poiché la sua introduzione sul mercato porta contemporaneamente con sé un bel po’ di novità inedite per il marchio Volvo. Tanto per cominciare si tratta della prima Volvo prodotta negli Stati Uniti d’America, e più precisamente a Charleston, nella Carolina del Sud. Il mercato americano e quello cinese rappresentano infatti quelli più interessanti per la S60 che quindi, per ovvi motivi logistici, viene prodotta laggiù. Si tratta inoltre della prima Volvo dell’era moderna proposta unicamente con motori a benzina e rispettive versioni elettrificate: nel caso concreto parliamo dei noti T5 e T6, cui si aggiunge la ‘classica’ versione ibrida plug-in T8 cui si affiancherà pure una variante ‘Polestar Engineered’. E questa è probabilmente la notizia più interessante.

Polestar è nota ai più come la divisione responsabile per la creazione delle versioni sportive di alcune Volvo, nonché delle rispettive vetture da competizione. Circa un anno fa, Polestar è stato ufficialmente presentato come marchio indipendente da Volvo con un chiaro posizionamento in ottica sportiva e prestazionale, benché sempre caratterizzato dalla disponibilità di sole motorizzazioni elettrificate. Ebbene: il know-how di questo marchio viene sfruttato per aggiungere un po’ di pepe a modelli a marchio Volvo, iniziando proprio dalla S60. Concretamente parliamo di una sottile ma riuscita caratterizzazione estetica, con cerchi in lega più leggera dietro ai quali spiccano delle pinze freno Brembo verniciate di bronzo, colore che ritroviamo anche nelle cinture essendo stato scelto quale tonalità distintiva del marchio Polestar. Tecnicamente la S60 rivista da Polestar beneficia di un reparto sospensioni con componenti Öhlins e pure delle prestazioni leggermente superiori: al posto di 400 cv e 640 Nm di coppia combinata, questa T8 un po’ speciale eroga 415 cv e 670 Nm.

Prima di dedicarci alla top di gamma abbiamo però saggiamente deciso di metterci al volante di una T6 nell’accattivante allestimento R-Design, che grazie ai 315 cavalli di potenza erogati dal suo 2 litri con doppia sovralimentazione (compressore volumetrico e turbo) già soddisfa tutte le esigenze prestazionali. La S60 si lascia guidare con grande piacere e assoluta souplesse, ma rispetto alla V60 si evince già nell’affrontare le prime curve che è maggiormente capace nel mordere l’asfalto con incisività. La messa a punto risulta infatti più sportiva in particolare per la precisione dello sterzo ai piccoli angoli e per il minor rollio che tuttavia non ne pregiudica il comfort.

Una prima impressione più che positiva, insomma, che fa crescere la curiosità nei confronti della T8 Polestar Engineered la quale, pur vantando un centinaio di cavalli in più, deve ancora portarsi appresso due quintali di massa aggiuntiva a causa dell’elettrificazione. Il suo valore aggiunto emerge in ogni caso alle alte velocità, dove allunga con maggiore vigore, nonché tra la curve più impegnative. La massa è stata infatti ben mascherata e lo sterzo, ancora più preciso, ti collega maggiormente all’asfalto anche grazie a pneumatici dall’omologazione specifica che assicurano un grip fenomenale, coadiuvato da un reparto sospensioni che è in grado di mettere d’accordo tutti e farti divertire nei percorsi guidati. Unico difetto? La migliorabile modulabilità del pedale del freno.

Al di là dei gusti degli automobilisti del Vecchio continente, la S60 è un’automobile che colpisce per la sua bellezza, quasi fosse una scultura ricavata da un blocco di ghiaccio. Appena sali, poi, la posizione di guida è davvero azzeccata, quasi da sportiva, e l’ambiente realmente pregiato capace di bagnare il naso a tutte le blasonate concorrenti premium invoglia a mettersi subito in moto. Non c’è dubbio sul fatto che sia un prodotto riuscitissimo e che merita sicuramente di essere considerato con la dovuta attenzione.

Scheda tecnica

Motori4 cilindri benzina (turbo), 4 cilindri benzina (turbo) + elettrico
Potenzada 250 a 415 cavalli
Trazioneanteriore o integrale
Cambioautomatico
Prezzoda definire
Ideale perchi vuole distinguersi dalla massa, rispettivamente chi desidera una berlina sportiva caratterizzata da un appeal altamente ecologico
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