Auto e moto

Mini JCW Cabrio

Quando su una vettura prestazionale spunta una capote al posto della lamiera, spesso significa che bisogna rinunciare alla sportività. Sarà anche il caso della Mini John Cooper Works? Scopriamolo.

L’operazione di apertura e chiusura della capote avviene ora in maniera completamente automatica in appena 18 secondi e fino ad una velocità di 30 km/h
10 febbraio 2018
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Non è un pregiudizio, ma un dato di fatto. Quando alla scocca di una vettura rimuovi il tetto, i montanti centrali e i montanti posteriori – cioè la trasformi in una scoperta –, la rigidità torsionale si riduce drasticamente. Certo i telaisti applicano poi numerosi rinforzi qua e là, anche e soprattutto per garantire ottimi standard di sicurezza e adempiere alle rispettive norme, ma per una vettura prestazionale questo significa sovente perdere un bel po’ di sportività e di incisività.
La Mini John Cooper Works, lo abbiamo visto in occasione della nostra recente prova su strada e in pista, svetta per la sua maturità e la sua compostezza, merito sicuramente di un grande telaio. Da un punto di vista tecnico le due vetture sono prettamente identiche: stesso motore 2 litri con turbocompressore twinscroll integrato nei collettori di scarico, stessa trasmissione, stesso impianto frenante Brembo, stesso schema sospensioni, prestazioni molto simili. E lungo un rettili neo entusiasma proprio come la tre porte. Ma tra la curve? Va anzitutto detto che la Mini John Cooper Works Cabrio adotta specifiche barre antitossine supplementari nella sezione anteriore e posteriore del sottoscocca, sono stati effettuati interventi mirati in corrispondenza dei brancardi ed è stato aggiunto un elemento di spinta sotto il propulsore. Le sospensioni, che opzionalmente prevedono pure una regolazione elettronica con due specifiche tarature, sono state ovviamente messe nuovamente a punto. Il risultato è che la Cabrio ricorda di fatto la tre porte nel modo in cui si approccia alla strada. Sebbene abbia uno sterzo più leggero rispetto alle altre John Cooper Works, conserva una reattività notevole e il telaio trasmette una sensazione molto chiara: quella di non soffrire delle numerose sollecitazioni che gli vengono inflitte tra una curva e l’altra. E anche la motricità in uscita resta sempre di notevole spessore.
Premesso che guidare con i capelli al vento debba piacere al pari della tipologia di veicolo, l’assenza del tetto fa sì che il sound emesso dall’impianto di scarico specifico si senta con maggiore dovizia di particolari, amplificando in un certo senso il coinvolgimento. Oltre a poterla aprire completamente premendo un semplice interruttore, la parte anteriore della capote può essere arretrata di 40 centimetri a mo’ di tetto apribile. Nonostante si tratti di una Cabrio la Mini John Cooper Works convince inoltre per la praticità. Sebbene la capienza del bagagliaio non sia sovrabbondante (215 litri a capote chiusa, 160 litri quando aperta), il portello di accesso si apre verso il basso consentendo di appoggiare carichi fino a 80 kg e gli schienali dei due sedili posteriori si possono abbattere separatamente. A capote chiusa, inoltre, due maniglie permettono di sollevare verso l’altro il telaio della stessa così da agevolare le operazioni di carico e scarico.

Scheda Tecnica

Motore4 cilindri, 2 litri, benzina (turbo)
Potenza, coppia231 cv, 320 Nm
Trazioneanteriore
Cambiomanuale a 6 rapporti
(automatico optional)
Massa a vuoto1’385 kg
0-100 km/h6,6 secondi
Velocità massima242 km/h
Consumo medio6,5 l/100 km (omologato)
Prezzo42’900 Chf
La compri se…la guida con i capelli al vento non deve incidere sulla sportività.
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