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‘Legge sulla caccia: inaccettabile’

Questa settimana è arrivata la risposta, che ha però lasciato il WWF Svizzera, BirdLife Svizzera e Pro Natura senza parole

28 aprile 2018
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Si attendeva da tempo che le camere federali si chinassero sul progetto presentato dal Consiglio federale per la revisione della legge sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici. Questa settimana è arrivata la risposta, che ha però lasciato il WWF Svizzera, BirdLife Svizzera e Pro Natura senza parole. L’attuale legge in vigore, così come si presenta oggi senza modifiche, è un compromesso accettabile tra protezione dell’ambiente, regolazione dell’ecosistema e caccia della fauna. Inoltre, da un lato tiene in considerazione gli interessi delle associazioni ambientaliste, prevedendo l’uccisione di esemplari unicamente in determinate ed eccezionali condizioni, e dall’altro gli interessi degli attori che lavorano volenterosamente sul territorio come gli allevatori.


Ora, invece, la commissione ambiente del Consiglio degli Stati (UREK-S/CAPTE-S), in confronto alla proposta del Consiglio federale, ha diminuito la protezione degli animali tanto da sembrare una ”legge per l’abbattimento”. Se prima la legge creava equilibrio tra protezione e abbattimento, ora diviene devastante per diverse specie protette.

È indispensabile ricordare che un ecosistema sano è quello in cui predatori e prede vivono regolandosi autonomamente o, a livello più generale, in cui le risorse naturali si rinnovino automaticamente dopo che l’utilizzatore ne ha usufruito. In un mondo ideale, non ci sarebbe bisogno di alcun tipo di regolamentazione. Purtroppo, invece, gli interventi degli esseri umani negli ecosistemi hanno modificato notevolmente questi equilibri richiedendo perciò una regolazione, che può essere concepibile unicamente nell’ottica del mantenimento di un ecosistema. La pressione per eliminare artificialmente alcuni elementi, specie poco “gradite”, di un ecosistema si spinge evidentemente oltre. Viene, infatti, messa in mostra una visione altamente antropocentrica, ovvero una concezione del mondo in cui esso è plasmato unicamente dalla mano dell’uomo.

La prima modifica che fa discutere è la ventilata possibilità di abbattimento preventivo, ovvero la consentita uccisione degli animali ritenuti in grado di provocare un qualsiasi danno. In pratica si potrà decimare una specie ancora prima che abbia causato danni. Si tratta di un cambiamento che non nasce dallo studio né di esperti né di scienziati e che porterebbe a non intraprendere misure di protezione. Il tutto è inoltre guidato da una sorta di crociata contro due particolari specie che hanno causato danni di diversa entità: si tratta del lupo e del castoro su cui pendono atti parlamentari. Con volontà da tutte le parti coinvolte è però possibile cercare soluzioni alternative per evitare che questi animali danneggino le attività o le strutture umane.

Con un’altra modifica della legge, l’astio nei confronti di questi due animali sfocia nella volontà di includere anche le specie meno protette. Quelle minacciate nell’immediato da questa nuova regolamentazione, oltre al lupo e al castoro, sono la lince, il cigno e l’orso. La lista potrebbe però allungarsi vista la facilità con cui modificare l’elenco, considerata l’unica competenza del Consiglio federale, senza coinvolgimento del parlamento, nella gestione dello stesso.

Un ulteriore punto ritenuto inaccettabile è il passaggio della competenza, ovvero della presa di decisione relativa a quando un capo sia da abbattere, dal piano federale a quello cantonale. Ciò creerà evidenti disparità di trattamento nel territorio elvetico e inoltre, in questo modo, la Confederazione non garantirà il proprio mandato, in particolare a livello di diritto costituzionale o internazionale.

Questa revisione della legge è nata senza un reale fondamento scientifico o etico, basandosi invece unicamente su sensazioni. Con l’osservazione, il monitoraggio e la ricerca di misure di protezione è possibile attutire notevolmente l’impatto di questi animali che, ricordiamolo, è drasticamente inferiore all’impatto antropico. Portando un evidente peggioramento per garantire un ecosistema equilibrato, questa revisione di legge non è perciò accettabile.

Ecco in breve i tre gravi errori strutturali nella nuova stesura, che contribuiscono a peggiorare la situazione della fauna selvatica autoctona protetta.



Abbattimenti “preventivi”: questa novità avrebbe come conseguenza che i danni “verosimili” (che quindi non si sono ancora verificati) potrebbero essere addotti come motivo per abbattere gli animali. 


La regolamentazione degli effettivi passerà dalla competenza federale a quella cantonale: la Confederazione non garantisce il suo mandato di protezione sia in termini di diritto costituzionale sia a livello internazionale. Ciò perché per le specie colpite non contano i confini nazionali, per non parlare di quelli cantonali.


Il Consiglio federale potrà ampliare in ogni momento l’elenco delle specie protette che possono essere oggetto di regolamentazione, senza il coinvolgimento del parlamento: la gestione delle specie protette cade in balia degli interessi dei singoli gruppi di utilizzatori ancor più di quanto non accada già oggi.

Se la legge venisse confermata nella sua forma attuale dal parlamento, le associazioni prenderanno in considerazione la possibilità di un referendum per contrastarla.

 

AAA cercansi volontari

Come molti sapranno, da numerosi anni il WWF Svizzera organizza, nel periodo estivo, i Campi Natura per giovani tra i 5 e i 17 anni. Queste settimane residenziali permettono a partecipanti e animatori di vivere delle esperienze divertenti e significative a contatto con la natura. L’obiettivo è di sensibilizzare i partecipanti alla bellezza e all’importanza dell’ambiente che li circonda, attraverso giochi, lavori manuali e attività che stimolano tutti e cinque i sensi.
Ogni anno le proposte di attività per bambini e ragazzi sono molto variate. Nel programma dei Campi Natura di quest’anno, per esempio, animatori e animatrici accompagneranno i partecipanti durante una settimana tra gli alpeggi del cantone e all’interno del Parco Nazionale nei Grigioni.

Il WWF Svizzera cerca animatori volontari che abbiano almeno 18 anni (16 anni per gli aiuto-animatori), a cui piace lavorare con i giovani e vivere esperienze a contatto con la natura.
Il Gruppo Animatori Natura WWF permette di ideare, organizzare e vivere attività con bambini e ragazzi, contribuire alla tutela della Natura, partecipare a escursioni, a incontri e serate con gli altri animatori. Inoltre è possibile accedere al corso di formazione Naturiamo e vivere delle esperienze utili, anche per il futuro professionale. È un’esperienza che arricchisce immensamente.

Nel corso dell’anno vengono organizzati alcuni incontri formativi con gli animatori del WWF su tematiche legate ai campi, come pure incontri più ricreativi.

Partecipando al volontariato del WWF puoi dare un prezioso contributo alla salvaguardia della natura. Oltre a mettere a disposizione la tua esperienza puoi svilupparne delle nuove. Puoi imparare a gestire un gruppo di bambini, organizzare le giornate, concepire nuove idee e ispirare i partecipanti a progetti ecosostenibili. Insomma: una full immersion nella natura che ti cambierà la vita.

Il programma dei Campi Natura, delle formazioni per animatori e contatti:
www.wwf.ch/campi

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