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World Wildlife Day

La giornata mondiale della fauna selvatica, istituita il 20 dicembre 2013 durante la 68esima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite

2 marzo 2018
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La giornata mondiale della fauna selvatica, istituita il 20 dicembre 2013 durante la 68esima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA), ha l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza di piante e animali selvatici. Il 3 marzo è stato scelto perché corrisponde al giorno in cui nel 1973 si firmò la “Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione” (CITES).

Dal 2014 la ricorrenza si celebra secondo vari temi. Il primo anno si è deciso di rendere omaggio alla bellezza della natura e ai suoi benefici per l’uomo. L’anno successivo l’accento è stato posto sui crimini contro la natura per educare alla minaccia del crimine organizzato. Nel 2016 ci si è concentrati sul progresso e sulle iniziative per combattere il commercio illegale – in particolare quello dell’avorio –, mentre lo scorso anno i giovani erano incoraggiati a prendere il loro futuro e quello della natura nelle proprie mani.

Oggi si celebra con il tema “grandi felini – predatori sotto minaccia”. L’argomento scelto per quest’anno vuole informare il pubblico delle varie minacce con cui i grandi felini sono confrontati. La principale insidia risulta proprio dalle attività umane: la perdita dell’habitat dovuta agli insediamenti antropici, i conflitti con le comunità locali, il bracconaggio e il traffico illegale causano il declino delle popolazioni animali. Il WWF si impegna a proteggere flora e fauna selvatiche anche attraverso il partenariato con il World Wildlife Day. Per maggiori informazioni visita
wildlifeday.org.

Con gli occhi della balena

In una prima mondiale, gli scienziati dell’Università della California impegnati nell’Antartide hanno applicato, con il supporto del WWF, una telecamera a una balenottera minore. La telecamera, fissata con un sistema di ventose, è scivolata sul lato dell’animale senza però staccarsi, permettendo così di filmare il modo in cui si ciba una delle specie di cetacei meno conosciute al mondo che, con i suoi nove metri, è la seconda balena più piccola del Pianeta. La posizione iniziale della telecamera non consentiva di riprendere la gola che si espande, mentre quella di fortuna sta dando delle nuove informazioni su un mondo largamente sconosciuto.

“Quello che abbiamo imparato con le immagini – dice Ari Friedlaender, professore associato all’Università di Santa Cruz in California – è quanto veloci possano nuotare queste balenottere e quanto velocemente possano alimentarsi. I video fanno vedere la balenottera che si sposta a 24 km orari mentre si alimenta in velocità. Siamo riusciti a vedere come ingurgitano l’acqua ricca di pesci espandendo le pieghe della gola. Siamo rimasti veramente colpiti dalla frequenza e velocità con cui filtrano l’acqua e ingoiano le prede: delle boccate veloci e ripetute circa ogni 10 secondi”.

L’habitat delle balenottere minori è caratterizzato dai ghiacci marini tra cui cacciano e si nascondono dai predatori – le orche. I cetacei più imponenti devono accontentarsi delle acque aperte dove riescono a nuotare e cibarsi più facilmente. “Le balenottere minori possono invece nutrirsi anche tra i ghiacci grazie alle loro ridotte dimensioni, che richiedono meno energia per nutrirsi, e quindi possono trarre vantaggio anche da zone meno ricche di prede”, ha detto Chris Johnson del WWF Antarctic Program. A causa del riscaldamento globale il ghiaccio marino, tanto essenziale per il loro habitat, si forma due mesi più tardi e si ritira un mese in anticipo. “Negli ultimi 50 anni, il numero di giorni in cui il ghiaccio marino copre la Penisola Antartica è diminuito di circa 80 giorni. Per le balenottere minori e altre specie dipendenti dal ghiaccio, ci sono quindi 80 giorni in meno con un habitat adeguato”, ha detto Friedlaender.

Oltre alle temperature in rialzo, un’ulteriore insidia alla conservazione della biodiversità marina arriva dalla pesca industriale del krill antartico, che disturba l’alimentazione di balene, foche e uccelli. Il WWF sostiene l’utilizzo di telecamere per comprendere come si nutrono le balene e dove si trovano le zone più ricche di cibo per creare delle aree marine protette in Antartide. Sul nostro canale Youtube puoi vedere le prime immagini della balenottera.

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