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I delfini, predatori intelligenti

Un gruppo di delfini che nuota
8 luglio 2017
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Per l’uomo i delfini sono animali molto particolari. Sono innumerevoli le storie che vengono raccontate su di loro: sono conosciuti, infatti, per essere degli animali socievoli, pronti ad aiutare. Vi sono stati delfini che hanno salvato vite umane. Gli esseri umani rimangono incantati dai delfini, desiderando di nuotare in loro compagnia o almeno poterli osservare muoversi in acqua. Da secoli e - in tutto il mondo - l’uomo ha sempre avuto un legame speciale con i delfini. Fin dai tempi passati, erano oggetto di adorazione, e un’antica città greca era stata addirittura chiamata con il loro nome: Delfi. Purtroppo, oggi l’uomo non ha più lo stesso rispetto per questi intelligenti animali. I delfini vengono infatti cacciati e venduti ai delfinari, dove sono costretti a vivere nello spazio ristretto di piscine. Come se non bastasse: spesso rimangono imprigionati nelle reti dei pescatori e il loro habitat, le acque marine e i grandi fiumi, vengono inquinati sempre di più. Se ne conoscono oltre 30 specie, con taglie diverse e habitat differenti. C’è chi preferisce vivere nelle acque costiere e chi vive in alto mare. Le specie più diffuse le troviamo nel Mediterraneo (come il tursiope troncato, il delfino a naso di bottiglia, il delfino comune o la stenella striata). Fino a 60 anni fa se si parlava di delfino tutti pensavano al Mediterraneo. Ma la situazione è cambiata: il loro numero si è ridotto tantissimo. Il delfino comune, per esempio, si chiama così perché una volta era molto diffuso. Oggi invece è una specie in via d’estinzione.

Socievoli e giocherelloni

I delfini sono socievoli e vivono in gruppi più o meno numerosi. Si tratta di vere e proprie famiglie, guidate da una femmina. I delfini sono dei mammiferi e quindi partoriscono i loro piccoli sott’acqua.

Al momento della nascita, due o tre delfini del gruppo sorvegliano la femmina poiché il sangue perso durante il parto potrebbe attirare gli squali. Dopo la nascita, il piccolo viene allattato dalla madre, sempre sott’acqua. Il cucciolo riesce a fare solo una o due poppate per volta e poi deve emergere per respirare. All’inizio i piccoli delfini rimangono presso la madre anche se sono dei nuotatori agili e veloci sin dalla nascita.

Il delfino comune deve emergere in superficie per respirare ogni 4/5 minuti. Il tursiope troncato invece riesce a rimanere sott’acqua anche un quarto d’ora. Non solo: riesce ad immergersi fino a 500 metri e nuota dai 60 ai 100 chilometri al giorno. I delfini del Mediterraneo si nutrono soprattutto di pesci e di altri animali marini più piccoli, ad esempio di seppie.

Quando cacciano comunicano tra di loro grazie a suoni molto acuti. Infatti nel mare profondo non c’è abbastanza luce per vedere, quindi hanno trovato una soluzione diversa: emettono suoni, che però noi esseri umani riusciamo a malapena a sentire. Sott’acqua i delfini emettono dei suoni che, quando incontrano e sbattono contro un banco di pesci o una roccia, tornano indietro. In parole povere: usano gli ultrasuoni per comunicare e per orientarsi meglio (anche se sono in grado di mettere a fuoco oggetti o animali).

 
 
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