La formica rossa

Non gioco più, vado a casa: l’ultradestra piangina e la tivù

Invece di affrontare a viso aperto i risultati delle votazioni dopo mesi di scempiaggini sul Covid, l’Udc si nega alla Rsi

‘Per un’informazione parziale’. Carino, il lapsus freudiano
29 novembre 2021
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“Non gioco più, basta, vado a casa”. L’estrema destra ce la immaginiamo spesso gagliarda e volitiva, pronta a picchiare con mascelluto prognatismo contro i muri della realtà. Se per esempio ti chiamano alla tivù a parlare di Covid pass e vaccini, spari una serie di scempiaggini e te lo fanno notare, non è che ti metti a piagnucolare: tiri diritto, come diceva quello. Invece l’Udc ha deciso di non commentare i risultati delle votazioni alla Rsi, giudicata troppo parziale nel trattare le notizie. Le si contesta il viziaccio di certi giornalisti che quando un ospite dice “piove” e l’altro “c’è il sole”, invece di dare per buone entrambe le versioni, aprono la finestra e fanno vedere che tempo fa. Vezzo incompatibile col complottismo antiscientifico dei pupilli di Blocher, fantaccini d’una campagna finita com’è finita. Potevano almeno indossare una bella giacchetta e affrontare le telecamere con dignità. Macché: hanno preferito il “ce l’avete su con me, porto via il pallone”. Roba da far quasi tenerezza. Quasi.

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