La formica rossa

Calo demografico, parlare di salari è così brutto?

Di soluzioni dalla politica se ne sentono di ogni: fantasiose o più concrete. Basterebbe pagare stipendi dignitosi, al netto di tante chiacchiere

Ti-Press
13 ottobre 2021
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Ben venga il dibattito su calo demografico e fuga dei cervelli. Di più: ben venga l’ascolto dei giovani che studiano oltre Gottardo - riferendo tutte le loro risposte e tutti i loro spunti -, ben venga la tematizzazione costante che per primo ha cominciato a fare il Ppd, ben vengano i socialisti preoccupati e - ma sì, sprechiamoci - ben venga pure il ‘mister demografia’ di Speziali se serve. Ben venga per dovere di cronaca anche il silenzio dell’Udc, in quanto si può capire che il tema non sia proprio nei loro radar quando invece si può concionare sulla libera circolazione e quando si parla di persone che guadagnano meno di 100mila franchi l’anno. E a proposito di stipendi: una modesta proposta. Finché il focus non si sposterà sui salari vergognosi che vengono offerti a molti giovani formati, parlare di famiglie che non si creano più, di spopolamento, di fughe verso nord ma anche verso sud, sarà solo chiacchiericcio di fondo. La politica dovrebbe provare a capire un semplice, basilare concetto: non esistono solo i ricchi, persone cui è andato tutto liscio, studenti con papà che paga loro gli studi, chi ha il cognome passepartout, quelli che vengono messi al posto giusto in barba alla meritocrazia, quelli che chiedono meno Stato ma hanno lo stipendio pagato dallo Stato e quindi dal contribuente. Forza, non è difficile.

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