ITALIA

Il taglio dei parlamentari, la storia e chi la fa

L'indebolimento della rappresentanza costituisce un'efficace leva di potere in mano ai despoti, elementi principali della genetica grillina

(Keystone)
8 ottobre 2019
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“Il Movimento 5Stelle fa la storia”. L’entusiasmo del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro era certamente mal riposto, ma nelle parole del firmatario della riforma che taglia il numero dei parlamentari c’è del vero: i grillini sono probabilmente l’immagine più calzante del momento storico attraversato dalla società e dalla politica italiana. 
Oggettivamente “fanno la storia”, ma non perché ne siano all’altezza: semplicemente perché chi poteva se ne è ritirato, con colpa e vergogna, adattandosi al ruolo di gregario.
La riduzione dei parlamentari risponde da un lato a un moto demagogico (“lo chiede la gente”); e dall’altro è funzionale all’utopia negativa dei Casaleggio, che pretende di sostituire la democrazia rappresentativa con quella diretta, ancorché sotto controllo. Un bel sogno agli occhi dei semplici; un'efficace leva di potere in mano ai despoti (gli elementi principali della genetica pentastellata).
Ottanta e più anni fa, la Costituzione fu redatta da persone che avevano conosciuto di che cosa è capace la Storia. Oggi è “riformata” da amministratori di condominio che la Storia non sanno neppure cos’è, ma la fanno.

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