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Sorpassi a Bellinzona, sarà una campagna avvelenata!

Insomma qualcuno (chi?) ha fatto e disfatto senza informare chi di dovere. E chi era quel chi?

24 settembre 2020
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Sorpassi di spesa milionari a Bellinzona. Cinque mesi fa lo stupore di tutti: da parte della cittadinanza (che paga le tasse e vorrebbe, a maggior ragione in tempi di crisi, che i propri soldi vengano utilizzati in modo oculato); e da parte dell’Esecutivo (che ha subito messo le mani avanti, sospendendo un alto funzionario e prendendo atto dell’autosospensione del capodicastero Opere pubbliche). Poi l’attesa: mesi e mesi per arrivare a dire che… che non c’è nulla di penalmente rilevante. Bene, tiriamo un sospiro di sollievo! Già, perché in simili casi – quando girano e ballano i milioni – si pensa facilmente alle mazzette. Di penale, dunque, nulla, ma alcune grosse lacune sono emerse: ovvero problemi organizzativi e di gestione all’interno del Dicastero opere pubbliche. Lacune nella documentazione relativa ai lavori, alla vigilanza sull’esecuzione di tali opere e al flusso di informazioni tra Dicastero e Municipio. Più in concreto, risulta che solo una parte delle opere supplementari sono state deliberate con decisioni dell’Esecutivo; che i costi non corrispondono a quanto deciso inizialmente; che la realizzazione delle opere diverge sul piano qualitativo e quantitativo rispetto al mandato iniziale e alla volontà dell’Esecutivo; infine, il sindaco Mario Branda ha aggiunto che non erano state segnalate situazioni problematiche alle quali dedicare maggiore attenzione e che è capitato più volte all’Esecutivo di chiedere se tutto fosse a posto, ma di aver sempre ricevuto rassicurazioni: no problem e avanti.

Qualcuno chi?

Insomma qualcuno (chi?) ha fatto e disfatto senza informare chi di dovere. E chi era quel chi? L’alto funzionario sospeso mesi fa con effetto immediato? Il capodicastero? Progettisti o direzione lavori incaricate di tenere i costi sotto pressione?

Il Municipio, per ora, ha scelto di fare tutta la chiarezza possibile (ordinando subito gli audit), aggiungendo anche un’inchiesta amministrativa/disciplinare e assicurando che il dossier del rovente caso verrà inviato anche alla Sezione degli enti locali che valuterà autonomamente eventuali provvedimenti sull’operato del Municipio.

Tempi biblici

Balza subito all’occhio che i tempi per compiere tutti questi passi – con le elezioni comunali incombenti – sono biblici. Il tema poi è molto ghiotto: di mezzo, come detto, c’è l’impiego dei soldi pubblici. Per ora è stato spiegato che nessuno in sostanza se li è intascati, ma perché – ci chiediamo - non dire chi ha commissionato cosa, o ha fatto cosa, senza che vi fossero le necessarie delibere/coperture? Ora, per le forze politiche non coinvolte, è un invito a nozze. C’è chi (Ppd e Lega) ha già chiesto le dimissioni del capodicastero Paglia. Mossa tattica – della serie la miglior difesa è l’attacco? – degli azzurri sapendo che rischiano a loro volta di finire sotto il tiro di altri partiti per la questione gestione case anziani durante la pandemia? Per ora il Municipio ha scelto di fare quadrato, di difendere la propria compagine prendendo atto del passo del capodicastero Paglia e trasferendo al sindaco il dicastero finito nell’occhio del ciclone. L’Esecutivo ha altresì detto di voler fare ulteriormente tutta la trasparenza necessaria. Ma il momento (a soli sei mesi dalle elezioni) è decisamente infausto! Senza un punto finale cristallino – che doveva già arrivare a settembre – la campagna elettorale si preannuncia avvelenata. Purtroppo. E questo proprio quando Bellinzona diventata grande e deve crescere e crescere bene.

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