Lettera aperta

Melide, un ritorno nell'Ottocento

L'Associazione ticinese dei Liberi pensatori sul 'caso' del sondaggio contestato

Ti-press

L’Associazione svizzera dei Liberi pensatori-Sezione Ticino ha preso atto con malcelato sconcerto ma anche con spirito divertito, delle esternazioni espresse sulla Regione del 16 marzo dall’ex-deputato PLR al Gran Consiglio e sindacalista di lunga data Abbondio Adobati, oggi candidato nel Comune di Melide per una propria lista. A indispettire Adobati è il fatto che il Comune, su richiesta della ASLP-Ticino, ha trasmesso ai responsabili dei gruppi politici in corsa alle prossime elezioni il testo di un sondaggio promosso dalla stessa con il quale si chiede di conoscere la posizione dei singoli candidati sul tema dei rapporti tra la lo Stato e le chiese, sondaggio al quale gli interessati sono naturalmente liberi di dar seguito o meno. L’intento di questa iniziativa è quello di favorire un clima di trasparenza e un confronto aperto su una questione, quella della laicità, che per i Liberi pensatori è da sempre centrale e le risposte che vengono ritornate sono regolarmente pubblicate, senza commento, sul sito www.ticinolaico.ch. In risposta ad Adobati basterebbe la replica piena di buonsenso del sindaco di Melide Angelo Geninazzi. In sintesi: Il Municipio del Comune rivierasco ha agito secondo una prassi consolidata in questi casi e nel rispetto, vista la risposta fornita allo stesso Adobati dal Servizio cantonale dei diritti politici, delle raccomandazioni del Cantone che invitano le cancellerie a dar seguito alle richieste di questo genere trasmettendole ai responsabili dei partiti e non ai singoli candidati. Questo per quanto riguarda la parte istituzionale.

Sentitasi chiamata indirettamente in causa, la nostra associazione non può che apprezzare il senso dell’operato del Municipio di Melide il quale va nella direzione di favorire il dialogo e, se necessario, la discussione su temi interesse pubblico, principi che sono il fondamento del sistema democratico. Comportamento ancora più legittimo se si considera che il testo del sondaggio non contiene alcun elemento di propaganda.

L’ASLP-Ticino non può al tempo stesso passare sotto silenzio le esternazioni e il modo di agire di Adobati che parlano da soli. L’ex-parlamentare liberale si sarebbe rivolto non solo ai servizi cantonali, ma anche alla Curia e al Sinodo delle chiese evangeliche, e questo la dice lunga sulla sua concezione del ruolo delle comunità religiose chiamate, nel caso specifico, a mettere il naso negli affari politici. Domandando il loro intervento Adobati sembra volerci far tornare a tempi nei quali, tra l’Ottocento e l’inizio del secolo scorso, la Chiesa metteva sistematicamente il naso negli affari pubblici.

Nello stesso tempo lamenta il costo che l’operazione avrebbe comportato per le casse comunali, costo pari a 6 (dicasi sei) francobolli in un Comune che nel 2018 ha destinato la somma di oltre 51'000 franchi alla locale parrocchia per il pagamento della congrua al parroco, somma comprensiva di 2'000 franchi destinati alla chiesa evangelica; spese alle quali anche coloro che non fanno parte di una di queste comunità devono contribuire tramite le loro imposte. Quanto all’Associazione dei Liberi pensatori forse Adobati dimentica che la stessa è sì una società privata la quale partecipa tuttavia attivamente al dibattito pubblico e il suo ruolo è largamente riconosciuto dallo Stato che la coinvolge su parecchi temi a cominciare dall’insegnamento del fatto religioso nella scuola pubblica.

* presidente ASLP-TI
  

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