Commento

Il coronavirus tra Carnevali di serie A e di serie B

Divieto opportuno ma, a Rabadan chiuso, tardivo. Governo senza coraggio politico. La sua credibilità passa anche dalla capacità di decidere in tempo utile

27 febbraio 2020
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Proprio perché rientra fra le misure «di natura preventiva», come le ha definite ieri, annunciandole, il presidente del governo, il blocco dei Carnevali andava decretato perlomeno già martedì, quando nel pomeriggio (non in serata) le autorità cantonali sono state ufficialmente informate del primo e per ora unico caso positivo di coronavirus in Ticino. Un blocco da attuare subito. Invece il Consiglio di Stato ha atteso la fine del Rabadan e disposto il divieto delle altre manifestazioni carnascialesche da oggi. Una misura opportuna, ma tardiva. E i motivi addotti ieri dal governo e dal medico cantonale per spiegare l’adozione di un provvedimento «di natura preventiva» avrebbero potuto/dovuto essere invocati il giorno precedente.

Allorché c’è un problema di salute pubblica non ci sono manifestazioni di massa di serie A e di serie B, Carnevali di serie A e di serie B. L’impressione, quindi, è che al Consiglio di Stato sia mancato del coraggio politico. L’importante aumento del numero di persone contagiate, o che presentavano sintomi, nel Nord Italia, da cui partono comitive per partecipare ai nostri Carnevali, era noto da venerdì. Nel weekend l’Esecutivo ha taciuto, lasciando l’onere dell’informazione al medico cantonale. La credibilità di un governo passa dalla capacità di prendere anche decisioni impopolari. In tempo utile però.

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