Il dibattito

No alla canapa

Un ampio studio dimostra gli effetti nocivi della marijuana. La sua liberalizzazione va respinta.

(Ti-Press)
11 marzo 2019
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Presto i progetti pilota per studiare l’uso ricreativo della canapa, cioè hashish e marijuana, potrebbero diventare realtà. Il Consiglio federale ha appena trasmesso al Parlamento la necessaria base legale. A questo punto il Parlamento potrà decidere se dare il via libera alla sperimentazione nei Comuni. Se seria e documentata la ricerca dovrebbe, a questo punto, essere permessa senza limiti. Un’altra notizia però è più allarmante. Sarebbe, sembra, in preparazione una iniziativa popolare a favore della legalizzazione del consumo di canapa. Una questione che deve preoccupare. Ricordiamo che una iniziativa analoga era stata bocciata in votazione popolare nel 2008.

Negli Stati Uniti, dove si discute di introdurre la legalizzazione della canapa, l’Accademia nazionale americana di medicina ha pubblicato nel 2017 un imponente studio: The Health Effects of Cannabis and Cannabinoids. The current state of evidence and recommendations for research. Gli autori hanno consultato oltre 10’000 (!) pubblicazioni scientifiche, traendone delle importanti conclusioni. Positivo nella canapa è il trattamento del dolore cronico, della nausea, del vomito, della spasticità (come per esempio nella sclerosi multipla), patologie che si curano però molto meglio e in modo più sicuro con medicamenti controllati e privi di rischi.

Non c’è alcun dubbio che la cannabis, come ogni droga, dia assuefazione: un intenso desiderio di usarla, aumentandone gradualmente la quantità. Si può infatti passare dall’1-2% dell’agente psicoattivo Thc (tetraidrocannabinolo) presente in certa canapa, al 25% presente in altri tipi di canapa in circolazione oggi sul mercato. Con effetti devastanti. Vi è un primo pericolo: ricorrere maggiormente ad altre sostanze tossiche (tabacco e alcool) e a droghe più potenti. Negli Stati Uniti la legalizzazione della canapa fu sospesa nel 1970 per l’enorme aumento del consumo di cocaina e di decessi per overdose di oppiacei. Inoltre il Thc induce, oltre a euforia ed ebbrezza, una sensazione di forza e vitalità, di distorsione del senso del tempo, di disinibizione. La conseguenza è un aumento di episodi di violenza e incidenti stradali con conseguenze letali. Ma il messaggio più drammatico che esce da questa pubblicazione è che l’uso della cannabis aumenta il rischio di schizofrenia e di altre psicosi, in proporzione al consumo. È pure provato che la marijuana riduce l’apprendimento, l’attenzione e la memoria ed è quindi una delle cause di demenza. Inoltre è accertato che le donne che consumano canapa partoriscono bambini sottopeso.

Senza contare gli effetti del fumo sui polmoni, con sviluppo di broncopatie croniche e di cancro polmonare. Ha destato molto scalpore un libro di Alex Berenson, ex-giornalista del ‘New York Times’, appena pubblicato. Tell your children the Truth about Marijuana, Mental Illness and Violence. Dite ai vostri figli la verità sulla marijuana, la malattia mentale e la violenza. La liberalizzazione del consumo di canapa (hashish e marijuana) va respinta e il suo uso medico deve essere rigorosamente controllato.

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