Commento

Liposuzione alla mente per asportare i tarli ossessivi

Sotto l'albero di Natale dei ticinesi quest'anno, anche 'buoni' per ritocchi estetici. Le promesse di felicità della chirurgia estetica

(foto Ti-Press)
4 gennaio 2019
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Ringiovanire per magia, sentirsi belli, felici oggi costa poco. Con meno di 300 franchi un chirurgo estetico ti spiana quelle maledette rughe, basta una punturina. Se il naso è importante, puoi averlo alla francese, insomma ‘à la carte’. Anche il doppio mento, i fianchi larghi o le smagliature possono sparire grazie al bisturi e il seno aumentare di qualche taglia. Ma, si può anche osare di più. Se un mattino ti alzi con l’ego più pompato del solito e vuoi avere uno sguardo malandrino – come quello di Patrick Dempsey il bel dottore di Grey’s Anatomy – puoi regalarti due occhi blu. In America stanno testando, come riporta la Cnn, un laser che ‘rompe’ i pigmenti di melanina degli occhi scuri trasformandoli in chiari. Una tecnica innovativa che sta spopolando. Anche in Ticino la chirurgia estetica ha il vento in poppa, a tal punto che i buoni per un ritocchino erano sotto l’albero di Natale, si regalano alle amiche per il compleanno e al partner per San Valentino, come spiega un servizio apparso ieri sulla ‘Regione’.

Insomma la bellezza esteriore è alla portata di tutti. Una conquista in una società ossessionata dall’aspetto fisico, dove chi è bello può avere dei vantaggi, è trattato bene dagli altri fin da piccolo, acquisisce maggiore autostima. Un bel volto può regalarti più successo nella vita. Come un seno martoriato da un tumore, se rifatto, può ridare femminilità e gioia ad una donna.

Ma c’è il rovescio della medaglia. Per molti la rincorsa di un ideale estetico può diventare un’ossessione. È come bere un bicchiere di acqua salata. Più si sorseggia, più aumenta la sete, che non sarà mai soddisfatta e rischia di diventare un buco nero che assorbe tutte le energie e toglie spazio alle cose belle della vita, spostando sempre più in là il proprio traguardo. Infatti, i supposti benefici psicologici della chirurgia estetica non si realizzano quando il problema è altrove. Che sia bassa autostima, insoddisfazione, paura di invecchiare, paura di non piacere, di non essere accettato e dunque amato!

Che relax, se ciascuno potesse celebrare la propria unicità, senza sentirsi schiavo dello sguardo altrui, senza alimentare quel dittatore interno che soffoca l’amor proprio. A farne le spese purtroppo sono soprattutto gli adolescenti. Mentre stanno costruendo la loro identità possono scivolare nella paura di non sentirsi accettati, per difetti fisici reali o immaginari. Il problema è talmente diffuso che la psicologia l’ha definita una malattia, la dismorfofobia, una visione distorta del proprio aspetto, causata da un’eccessiva preoccupazione della propria immagine corporea. Una vera sofferenza!

Allora, siamo proprio sicuri che la felicità passi attraverso la chirurgia estetica? Più che il corpo è la mente che avrebbe bisogno di essere modellata col bisturi della pazienza, allenata alla felicità per imparare ad accettare ciò che siamo. La mente può creare un paradiso che ci eleva sulle vette della gioia o un inferno che ci fa sprofondare negli abissi della sofferenza. Dipende dove la dirigiamo. Forse la ‘liposuzione’ andrebbe fatta proprio alla mente per asportare quei tarli che alimentano il tiranno interiore e fanno girare su sé stessi come trottole fuori controllo. Aprendosi agli altri talvolta si cambia punto di vista e si guarisce. L’altruismo è un antidoto potente, ogni volta che facciamo piccoli gesti, come lasciare il posto a qualcuno sul treno, il nostro corpo produce l’ormone della felicità. Perché siamo biologicamente programmati alla gentilezza, che fa stare bene noi e gli altri. 

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