Commento

Alto Ticino, cosa resterà dei cantieri

I molti cantieri già iniziati e pronti a partire per un valore di svariate centinaia di milioni di franchi generano fermento nelle Tre Valli

2 gennaio 2019
|

Nell’era post AlpTransit – opera che secondo i critici ha ulteriormente isolato l’Alto Ticino – i molti cantieri già iniziati e pronti a partire per un valore di svariate centinaia di milioni di franchi generano fermento nelle Tre Valli. Ma cosa lasceranno sul terreno? Nell’immediato, lavoro per le ditte incaricate di progettare e costruire e per chi darà loro vitto e alloggio; in futuro, si spera, la conferma degli attuali impieghi laddove si ristruttura/potenzia e nuove opportunità qualora le opere una volta terminate riusciranno a fare da volano per altre iniziative.

L’elenco è chilometrico. Nuovo centro controllo Tir, potenziamento centrale Ritom, nuovi Valascia e Centro nordico Campra, parco eolico sul Gottardo, studio di geotermia a Bedretto, seconda canna sotto il Gottardo, risanamento ambientale di Airolo, ampliamento Polisport di Olivone. Quanto all’iniziativa privata, a Bodio è in arrivo una ‘cassaforte’ per lo stoccaggio di dati informatici e a Piotta investitori kazaki intendono convertire l’ex sanatorio in una scuola privata. Capitolo sci: Pesciüm diventerà centro nazionale per il freestyle e potenzierà (pure Carì) l’innevamento artificiale, mentre Campo Blenio progetta strutture anche per l’estate. Dal canto suo Airolo – dove due hotel sono stati nel frattempo ristrutturati e riaperti – partirà dalla ‘ricucitura’ per migliorare l’accoglienza (nuovo albergo con grande Spa per turisti anche di giornata) e lo svago nella natura. Anche Faido ha le sue carte da giocare mirando al rilancio turistico del comprensorio aggregato.

E mentre ad Acquarossa si attendono segnali sulle mai realizzate nuove terme, a Serravalle cresce con nuove strutture la riattivata filovia di Malvaglia. Più a sud il Comune di Biasca e il Cantone si doteranno di nuove strutture quali casa anziani e scuole; mentre lo Swiss Railpark St. Gotthard sta convertendo i padiglioni Ffs in aree espositive di treni ristrutturati. Infine il Comune di Riviera vuole entrare in possesso dell’aerodromo per trasformarlo in un polo dell’aviazione.

Si tratta di processi lunghi che talvolta richiedono decenni per produrre i risultati sperati. Una buona iniziativa come il “Parco multifunzionale di Ambrì-Piotta” creato 10 anni fa dal Comune di Quinto dopo l’acquisto dell’aeroporto, si è infatti adagiata su quanto già esisteva per mancanza di investitori seri in una zona periferica; la nuova Valascia potrebbe rompere il ghiaccio. Quanto alla Val di Blenio, una parte della popolazione ha detto no al Parc Adula rifiutando l’idea di mettersi in gioco e accettando quella di non avere troppa gente fra i piedi. In soldoni: futuri posti di lavoro persi. Meglio sembra essere andata al settore sanitario: mentre la popolazione si è mobilitata con migliaia di firme in difesa degli ospedali pubblici di Faido e di Acquarossa, due centri medici si sono insediati nelle rispettive vallate dando continuità alle visite a domicilio. Per contro si allunga la lista delle ditte che licenziano a causa di export in calo e rallentamento dell’edilizia. Tagli solo in parte compensati dalla ‘società dei servizi’ impegnata a promuovere nuove forme di svago e di turismo sostenibili.

L’auspicio è dunque che i grandi cantieri pubblici non finiscano per addormentare l’iniziativa privata. Un appello va sicuramente ascoltato: è quello del sindaco di Airolo che sollecita i proprietari e le imprese edili a risanare i vecchi alloggi per attirare nuovi domiciliati. «Perché – dice Franco Pedrini fuori microfono – il Comune non può sempre fare tutto».

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE