Commento

Affaire Maudet, il cerchio si stringe sempre di più!

28 novembre 2018
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Lui accerchiato, colpito e non ancora affondato. E lei sulle barricate a mettere tutti i puntini sulle i della parola ‘dimissioni’. Lui è il consigliere di Stato Pierre Maudet, che per il suo viaggio ad Abu Dhabi (e non solo) è finito nelle sabbie mobili. Lei è la sua (ormai ex?) presidente nazionale, Petra Gössi, che senza tanti giri di parole ha già sentenziato pubblicamente: ‘Se fossi in Pierre Maudet avrei già dato le dimissioni’. Più chiara di così… Gössi che ora ha dovuto anche incassare il rifiuto di Maudet di dar seguito alla sua convocazione a Berna! Intanto, però, è scattata ieri una raccolta di firme tramite una petizione online per chiedere le dimissioni del consigliere di Stato e, oggi, sono uscite le dichiarazioni del presidente del Plr di Ginevra che si allineano con quelle di Petra Gössi.

 

Ma, ciò nonostante, l’ex astro del firmamento romando resta in sella, sino a quando verrà processato, sempre che non cambi ancora idea spostando ancora oltre la decisione. O forse, nemmeno a quel momento mollerà la poltrona, perché magari vorrà attendere ancora se verrà condannato o magari assolto, sperando che le tempestose acque sul Lemano si calmino e che lui torni ad essere (pia illusione!) il figlio prediletto della città di Calvino. Così, ancora una volta, il diretto interessato ha delegato la decisione – se restare o andare – ai magistrati e ai paragrafi del codice penale, prendendo altro tempo e snobbando la resa dei conti a Berna su invito dei vertici nazionali.

 

Interessante, però, è che sempre in questa vicenda il partito svizzero (quello che aveva tifato anche per lui accanto a Ignazio Cassis) per bocca della presidente sia arrivato prima del processo a dire che deve farsi da parte, rifacendosi al profilo che dal punto di vista etico dovrebbe avere un consigliere di Stato. Un bell’esempio di positiva assunzione di responsabilità da parte degli organi di una formazione politica (invero parecchio imbarazzata).

 

Da ieri, ignorando la sua convocazione a Berna (oltre a quel chiaro richiamo di Gössi), di fatto i due destini/vie del politico e del suo partito d’appartenenza si dividono, permettendo ai vertici liberali nazionali di dire che l’affaire Maudet non è più l’‘affaire’ del Plr svizzero. Resta ovviamente uno scandalo squisitamente ginevrino, che però lunedì prossimo, con la convocazione del comitato del Plr ginevrino e dopo le dichiarazioni del suo presidente, chiamato a chinarsi ancora sull’affaire Maudet potrebbe decidere finalmente di scaricarlo.

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