Commento

Se il consigliere federale Schneider-Amman s'assopisce...

Il ministro è in grado di svolgere la sua gravosa funzione?

20 settembre 2018
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Che il ministro dell’Economia Johann Schneider-Ammann appaia (diciamo) rallentato da qualche problemino di salute/anzianità non è una novità così nuova. Da qualche tempo, infatti, si sono notate alcune sue esitazioni nel parlare e nel rispondere alle interviste. Ora però – ecco la novità vera – le ‘défaillances’ si sono manifestate con maggior evidenza e si sono sommate ai sussurri provenienti da Palazzo sui suoi ‘assopimenti’ durante riunioni pubbliche e anche quelle governative (vedi anche prima pagina di ieri di ‘Le Temps’).

Situazioni imbarazzanti che fanno persino temere a certi ambienti, abituati ad avere efficaci paladini nell’arena politica e strade spianate, di perdere la partita: ci riferiamo al fans club dell’allentamento della legge sull’esportazione di armi in agenda il prossimo 26 settembre in parlamento. Una lobby inquieta che, di fronte ad una possibile pallida difesa degli interessi in gioco da parte del ministro 66enne, potrebbe forse anche porsi la domanda se non sia il caso di cambiare il cavallo in corsa… Ma non è questo l’unico dossier di peso gestito da Schneider-Ammann. Fra quelli che contano vi sono anche l’agricoltura o le trattative con l’Ue sulle misure di accompagnamento alla libera circolazione delle persone.

Quindi, considerate le tante (non del tutto casuali per tempistica) fughe di notizie sullo stato di salute del ministro, legittimo chiedersi se ci siano ambienti particolarmente interessati a fargli capire, in modo esplicito, che è arrivato il momento di farsi da parte.

Del resto, anche in politica, fin tanto che uno serve lo si tiene e sostiene. Se invece, dall’oggi al domani, diventa problematico, si è anche pronti a sacrificarlo. O a rimpiazzarlo momentaneamente almeno col suo (previsto) sostituto collega ministro.

Comunque sia, la domanda, nell’interesse di tutta l’Elvezia, è ora sul tavolo: il ministro è davvero in grado di svolgere appieno la sua comunque gravosa funzione? Domanda legittima alla quale persino papa Ratzinger qualche anno fa, accendendo di colpo i riflettori di mezzo mondo sul Vaticano, seppe egregiamente rispondere.

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